Articolo scritto dalla Dr.ssa Beatrice Maiani
Ogni volta che scegliamo cosa indossare e ci vestiamo, allo specchio vediamo riflessa un’immagine ben precisa di noi. Tale immagine, però, non è costante nel tempo e risente del nostro stato d’animo, del nostro temperamento e del contesto, inoltre, e non per ultimo, risente di quello che presumiamo essere il giudizio altrui.
Infatti, soprattutto in vista di appuntamenti importanti, poniamo particolare attenzione al nostro look provando ad immaginare e/o prevedere l’effetto che potrà avere sugli altri e sullo scopo che ci siamo prefissi.
Attraverso la moda, infatti, utilizziamo il nostro corpo come strumento per esprimere chi siamo e far capire all’altro cosa proviamo.
1. L’abbigliamento parla di noi
In psicologia anche la moda e l’abbigliamento sono vere e proprie modalità comunicative.
La comunicazione, in quanto tale, non corrisponde al mero messaggio verbale ma si estende anche ad aspetti più inconsci e non controllabili di natura paraverbale e non verbale.
Tornando all’abbigliamento, non possiamo non considerare che si inserisce come un vero e proprio ponte tra corpo e psiche e, in quanto tale, svela molto di noi, in modo più o meno volontario, a chi ci guarda.
Spesso, non siamo consapevoli dei messaggi non verbali che mandiamo attraverso atteggiamenti e comportamenti e, allo stesso modo, tendiamo a non essere sempre consci dei significati più o meno espliciti legati ai nostri look. Alle volte capita che “ci mettiamo la prima cosa che troviamo” o che ci sentiamo a disagio per il nostro abbigliamento in un determinato contesto; questo indica che non sempre poniamo la giusta attenzione al nostro modo di vestire.
L’abbigliamento, dunque, racconta molto di noi, al di là delle tendenze del momento: gusti, sensazioni, emozioni si manifestano nella scelta dell’outfit. Con le dovute attenzioni e strategie possiamo riuscire a non “subire” la moda, ma ad utilizzarla come canale di espressione di un messaggio più conscio e consapevole.
2. Apparire per essere?
Quando iniziamo ad essere consapevoli del potenziale della moda come linguaggio, possiamo sfruttarla come strategia per una comunicazione efficace. Questo, in qualche modo, potrebbe consentirci di uniformare ciò che sono con ciò che vorrei essere.
Se non conosciamo bene i nostri gusti e non abbiamo sufficiente autostima, il rischio è considerare la moda solo come strumento per uniformarsi alla massa, con conseguente appiattimento della personalità.
Sapere chi siamo, accettare difetti e virtù, affrancarsi dal giudizio dell’altro, ci permette di essere la nostra migliore versione di noi, ed è a questo punto possiamo accettare veramente la nostra unicità.
La consapevolezza è il punto di partenza per rendere i nostri messaggi sempre più consapevoli, anche attraverso il look.
La moda, qui, esprime al meglio il suo potenziale, divenendo uno dei canali privilegiati per l’espressione di sé, uno strumento che consente libertà di espressione e di valorizzazione dell’originalità.
3. Moda e unicità
Che lo vogliamo o no, l’immagine di noi si confronta con canoni estetici dettati dal momento storico, influenza ed è influenzata da ciò che raccontiamo di noi. Identità e apparenza si incontrano e, talvolta, si scontrano nella moda che parla di noi in modo più o meno involontario.
Ciò che occorre sottolineare è che, per apparire bisogna prima essere: accettare quello che siamo per essere consapevoli dei messaggi che vogliamo mandare.
La moda usa un suo linguaggio che può essere utile conoscere per valorizzare quegli aspetti più unici e identitari di noi, che ci consentono di far conoscere quello che realmente siamo, oltre ai giudizi e ai condizionamenti dettati dal contesto.
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