Articolo scritto dal Dr. Fabrizio Di Girolamo
Tsultrim Allione, nata Joan Rousmaniere Ewing, è una scrittrice americana e monaca buddista, che si è formata nel Karma Kagyü, una scuola di buddismo tibetano. Nata nel Maine e cresciuta nel New Hampshire, nel 1967 ha viaggiato verso l’oriente, dapprima in India e poi in Nepal, fino al suo ordinamento.
In quanto monaca buddhista, Tsultrim Allione ha studiato la lingua e la cultura religiosa tibetana, compiendo vari pellegrinaggi e ritiri silenziosi in solitudine. Successivamente, ha deciso di abbandonare la vita monastica e tornare negli USA, dove si è sposata e ha iniziato a portare la sua testimonianza, praticando e insegnando meditazione buddista.
Da sempre quindi, Tsultrim Allione ha cercato di portare gli insegnamenti e le dottrine proposte nella sua scuola verso il mondo occidentale, ridefinendo e semplificandone il linguaggio per permettere una migliore comprensione al pubblico laico.
Con il suo libro, “Nutri i Tuoi Demoni – Risolvere i conflitti interiori con la saggezza del Buddha”, Tsultrim Allione espone, con un linguaggio semplice ed una narrativa efficace, uno dei concetti cardine della moderna psicoterapia: l’accettazione.
1. “Accettare i propri demoni”
Come si evince dal titolo del libro, l’autrice spiega come “nutrire i propri demoni”, ovvero tutte quelle emozioni negative e quegli stati d’animo disfunzionali che portano alla sofferenza. I demoni possono essere le nostre ossessioni, i pensieri negativi e le emozioni come la rabbia, la gelosia, l’invidia, la depressione o l’ansia, oppure le dipendenze. Nutrire questi demoni implica ammetterne l’esistenza, visualizzarli come elementi esterni al sé e trattarli con compassione e amore. Un approccio contro-intuitivo rispetto a quello proposto dalla cultura occidentale, che promuove invece una lotta attiva contro queste emozioni. Soffocarle senza farle emergere può invece rivelarsi deleterio e auto-distruttivo. Secondo l’autrice infatti, tentare di sopprimere i demoni non fa altro che alimentare la loro presenza e la loro influenza su di noi.
Attraverso la sua esperienza e gli insegnamenti ricevuti, Tsultrim Allione ci porta a scoprire invece il metodo buddista chiamato “Chod”, una prospettiva alternativa che consiste nel vivere la convivenza con i propri demoni interiori in maniera più funzionale. Attraverso 5 passi fondamentali, l’autrice guida il lettore a una profonda esperienza trasformativa, di connessione profonda e intima con i propri demoni interiori.
L’autrice descrive il metodo del Chod e del nutrire i propri demoni in maniera scorrevole, chiara, alternando esperienze di vita autobiografica e sezioni pratiche, invitando il lettore a mettersi in gioco in prima persona durante la lettura.
Nel libro vengono infatti tracciate le 5 fasi per nutrire i demoni e liberarsi dalla loro morsa. Tutte le fasi consistono in una forma di meditazione di tipo immaginativo, dove si richiede concentrazione e impegno profondo nel visualizzare sé stessi e i propri demoni interiori.
La prima di esse è quella che consiste nel “trovare il demone”, ovvero averne consapevolezza, nella mente e nel corpo. La seconda fase è relativa alla personificazione del demone, ovvero scinderlo dalla propria visione di sé e guardarlo come se fosse un’entità esterna. La terza fase, forse la più complessa e intensa, consiste nel diventare il demone: entrare in empatia con la sofferenza e contattare i bisogni e i desideri che lo motivano. La quarta fase consiste nel nutrire il demone, trattandolo con amore e compassione e notando i cambiamenti che avvengono in lui e in noi. La quinta fase consiste nella consapevolezza di ciò che è, nella presenza insieme al demone nutrito e soddisfatto nella vacuità.
2. La pratica buddista e la psicoterapia moderna
Come avrete avuto modo di notare, i metodo descritto dall’autrice non è dissimile dalle nuove forme di psicoterapia cognitivo-comportamentale di terza generazione, come l’ACT (Acceptance and Commitment Therapy). Le 5 fasi esposte nel libro rappresentano infatti gli estremi dell’hexaflex, ovvero l’esagono che contiene tutti i principi ACT utili a favorire la flessibilità cognitiva. La consapevolezza mindfulness corrisponde alla prima fase descritta nel libro. Personificare il demone non è altro che una forma di defusione, ovvero di distacco dai propri pensieri ed emozioni. L’impersonificazione del demone proposta nella terza fase invece è il contatto con il sé compassionevole. La quarta fase, nutrire il demone, rappresenta l’azione impegnata dell’ACT. Mentre l’ultima fase non è altro che una promozione dell’accettazione: i demoni sono presenti in noi perché sono parte di noi.
Non a caso, le più moderne forme di psicoterapia prendono ispirazione dalla filosofia buddista e dalle pratiche meditative orientali.
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