Perdita di un figlio: come affrontare il dolore del lutto

Perdita di un figlio_ come affrontare il dolore del lutto

Articolo scritto dalla Dr.ssa Alice Fuser

La perdita di un figlio è un evento che scatena, anche solamente nell’immaginario collettivo, un sentimento di smarrimento, d’impotenza, di congelamento emotivo a cui spesso è difficile, forse quasi impossibile, dare un senso, un significato. Sembra quasi non ci sia un “posto” dove collocare un evento di inaudita tragicità.

Ognuno di noi, a suo modo, avrà avuto a che fare con il tema della morte, ognuno di noi avrà perso una persona cara nel corso della vita, quindi ognuno di noi conosce il dolore straziante scaturito da tale evento. La separazione definitiva da chi amiamo, imposta dalla morte, è certamente la cosa più dolorosa a cui si deve far fronte, che necessita in maniera inderogabile di un tempo per l’elaborazione del lutto. 

Ma se si tratta della morte di un figlio, cosa accade nella mente dei genitori? La perdita di figlio è un evento “innaturale” a cui nessun genitore è mai pronto, soprattutto se il figlio è piccolo. Di seguito, mi riserverò di illustrare i meccanismi e le dinamiche che si instaurano a seguito della morte di un figlio e cosa occorre fare per andare avanti nella vita, nonostante la devastazione emotiva legata all’evento luttuoso.

1. La perdita di un figlio

La morte di un figlio è coincidente con la morte emotiva dei genitori: essi si ritrovano ed essere dei superstiti in uno scenario desertico nel quale non c’è più nulla per cui valga la pena continuare a vivere, è come se un voragine li avesse risucchiati dentro di sé: l’impotenza e, spesso, il sentimento di colpa fanno da padroni incontrastati sul palcoscenico del dolore assordante.

L’elaborazione del lutto è un processo molto complesso che segue determinati fasi, infatti nel 1969,  Elisabeth Kubler-Ross, ha ideato un modello in cui venivano rappresentate le cinque fasi del dolore: diniego, rabbia, contrattazione, depressione, accettazione; cosa succede se il lutto non porta all’accettazione della perdita?

2. Quanto dura il lutto per la morte di un figlio

Inizialmente, quando dobbiamo affrontare la perdita di un nostro caro, è fisiologico utilizzare il meccanismo legato alla negazione (vivo sentimenti di incredulità in quanto non ritengo possibile aver perso un affetto importante), poiché questo ci permette di sopportare l’onda d’urto che provoca il dolore quando ci investe. Tuttavia tale fase dovrebbe cessare e nel giro di uno o due di anni, ma se questo non dovesse accadere, ci troveremmo di fronte ad un possibile lutto patologico. La mancata elaborazione di un lutto può manifestarsi in diverse modalità, un esempio potrebbe essere lo stazionamento in una delle fasi sopraccitate che non permette di affrontare il ciclo corretto dell’elaborazione, infatti in talune situazioni, la fase depressiva non cessa ed il lutto può trasformarsi in qualcosa di irrisolto. 

3. Emozioni e stati d’animo fisiologici scaturiti dalla morte di un figlio

La morte di un figlio è il dolore più grande, il più sordo, il più estenuante; il tempo si ferma e nulla ha più senso: il presente è fermo ed il futuro rimane oscurato. La sofferenza è talmente acuta che si può esplicare i diverse modalità da soggetto a soggetto:

  1. Controllo serrato delle emozioni;
  2. Esternazione del dolore senza confini;
  3. Ricerca di supporto e sostegno nelle relazioni interpersonali;
  4. Ricerca di conforto nella propria solitudine;

I pensieri ricorrenti inerenti al proprio figlio possono, però, tramutarsi in:

  1. Sostare al momento del tragico evento;
  2. Chiedersi perché è toccato proprio a loro;
  3. Vivere sentimenti di colpa;
  4. Rifugiarsi in una realtà parallela 
  5. Vivere sentimenti di angoscia costante con panico ed ansia
  6. Provare una rabbia forte nei confronti della vita che si è permessa di portare la cosa più importante.

4. Consigli per affrontare il lutto della perdita di un figlio

Affrontare la morte di un figlio necessita di un percorso di affiancamento, volto ad elaborare il vuoto creato dall’improvvisa mancanza. Per accettare una situazione dolorosa è indispensabile, in primis, realizzarla, successivamente accoglierla ed in ultima istanza, accettarla. Questo passaggio, tuttavia, prevede prendere contatto con le emozioni più spiacevoli e spesso è la momento più difficile.

Il coinvolgimento delle persone care risulta di vitale importanza: appoggiarsi agli affetti permetterà di sopportare il dolore in quanto condiviso. L’entourage di persone che ruotano attorno a coloro che hanno perso un figlio, possono essere una valida risorsa all’interno del percorso di elaborazione del lutto. Inoltre, se tutto ciò non dovesse bastare, il consiglio è chiedere l’aiuto di un professionista.

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