Articolo scritto dalla Dr.ssa Roberta Di Stefano
In questo articolo verrà esplorato il costrutto del Disturbo Da Stress Post-Traumatico fornendo al lettore le informazioni essenziali per comprenderne la genesi e i sintomi caratteristici.
Verrà inoltre fornito un breve excursus sugli approcci evidence based che la letteratura scientifica ci suggerisce essere efficaci per il trattamento.
1. Che cos’è il disturbo da stress post-traumatico
Il PTSD è una sindrome che può svilupparsi come conseguenza dell’esposizione a un evento traumatico. Fu inserito per la prima volta nel DSM III (Manuale Diagnostico) nel 1980 e le caratteristiche del disturbo furono studiate a partire dalla costellazione sintomatologica presente nei veterani di guerra che, terminata l’esperienza di guerra, presentavano una compromissione significativa del funzionamento personale e relazionale. Nel corso del tempo la clinica ha fornito diverse indicazioni che hanno incluso diversi eventi traumatici nella genesi di tale disturbo. La parola trauma, infatti, deriva dal verbo greco τραῦμα, che significa “danneggiare,rovinare” e si configura, nella definizione di Janet, come un’esperienza soggettiva in grado di minare e frammentare la coesione mentale. Partendo da tale presupposto il concetto di trauma si è ampliato includendo non solo l’esperienza della guerra ma tutti quegli eventi che appaiono come minaccianti l’integrità psichica del soggetto.
Oggi le ricerche evidenziano un significativo impatto di questi eventi sul funzionamento delle persone che sviluppano un PTSD in conseguenza ad un trauma : gli studi di neuroimaging concordano sulla trasformazione che mente, corpo e cervello si trovano ad affrontare nel fronteggiamento dello stesso.
I soggetti con PTSD vivono , infatti,a causa di modificazioni ormonali e neurotrasmettitoriali come se l’evento stesse ancora accadendo nel presente e come se ogni nuova esperienza fosse contaminata dallo stesso senza la possibilità di collocare all’interno di una cornice spazio-temporale l’esperienza traumatica.
2. I sintomi del PTSD
Il PTSD si caratterizza per la presenza di quattro grandi gruppi di sintomi: SINTOMI DI INTRUSIONE che si caratterizzano per la manifestazione non volontaria nella vita dell’individuo di elementi riguardanti l’evento come flashbacks, incubi, immagini disturbanti ; SINTOMI DI EVITAMENTO che riguardano l’evitamento selettivo dei luoghi e degli elementi che ricordano il trauma con una conseguente riduzione degli interessi relazionali e sociali ; Sintomi di “Emotional numbing” ovvero di ottundimento emotivo,ad esempio le persone con PTSD riferiscono di “sentirsi emotivamente insensibili” ; Sintomi di attivazione fisiologica che si manifestano attraverso insonnia, irritabilità, ipervigilanza, difficoltà di concentrazione e memoria.
3. Le cause del PTSD
L’APA ( L’American Psychological Association) ha concordato nel definire la causa dello sviluppo di un PTSD l’essere stata vittima di eventi traumatici che possono essere stati vissuti in prima persona (es. essere vittima di un abuso sessuale,di un’aggressione, aver vissuto una catastrofe naturale, un incidente ecc) , l’esserne stato testimone (es.aver assistito a gravi pericoli mortali per un altro individuo) oppure aver vissuto un evento indirettamente , come fatto accaduto ad un membro della famiglia o ad un amico stretto. Inoltre è stato inserito nella genesi del disturbo anche essere stati esposti a dettagli di eventi traumatici ripetutamente, come accade nel lavoro delle forze dell’ordine.
La definizione di trauma offerta dal DSM, tuttavia, non prende in considerazione le forme di trauma interpersonale (trascuratezza emotiva, neglect, abuso psicologico, l’assistere a violenza familiare) che possono essere considerate traumatiche in quanto capaci di compromettere il senso di integrità del Sé e di potenziare la vulnerabilità psicopatologica. Tali tipi di trauma hanno infatti dei risvolti ancora più complessi che non rientrano nella classica definizione del PTSD.
4. Come superare il PTSD
Per la cura del disturbo da stress post-traumatico attualmente è quella della psicoterapia affiancata, nel caso di comorbidità da una terapia farmacologica.
Oggi la letteratura scientifica pone l’accento su quanto il trauma abbia un forte impatto in termini corporei: l’individuo si trova a rivivere nel corpo le tracce lasciate dall’evento traumatico, senza, talvolta la possibilità di un accesso in termini di pensiero/ricordo.
Anche gli approcci alla cura quindi si sono evoluti rispetto a tale considerazione, e attività complementari come lo yoga contribuiscono notevolmente al processo di guarigione.
5. Come curare il PTSD con la terapia psicologica
La terapia psicologica del Disturbo da stress post-traumatico ha come obiettivo quello di occuparsi delle “tracce” che l’evento traumatico lascia nel corpo e nella mente del soggetto. Il percorso di cura mira innanzitutto alla stabilizzazione e la regolazione emotiva attraverso la creazione di una relazione di sicurezza con il terapeuta. Successivamente si può procedere all’elaborazione delle memorie traumatiche fino ad arrivare ad un’integrazione che possa permettere all’individuo di inserire l’evento nel passato , dandogli un significato.
5.1 Terapia cognitivo comportamentale per PTSD
La TCC per il PTSD aiuta l’individuo attraverso diverse tecniche come il rilassamento, l’esposizione, la ristrutturazione cognitiva a ridurre i sintomi legati al PTSD e favorire un cambiamento delle credenze relative a sé stessi e a quanto accaduto favorendo l’apprendimento di strategie più funzionali nella gestione dell’evento traumatico.
5.2 EMDR
EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio che permette di depotenziare gli effetti negativi relativi al ricordo traumatico. L’EMDR favorisce la desensibilizzazione rispetto alla memoria traumatica, favorendo una riduzione dell’intensità sintomatologica e una ristrutturazione cognitiva ed emotiva.
5.3 Terapia senso-motoria
La terapia sensomotoria offre colloqui individuali con l’ obiettivo principale di favorire una consapevolezza corporea che possa portare alla modificazione dei pattern neurovegetativi e a una regolazione somatica . Il corpo diviene lo strumento principale attraverso il quale mettere in relazione le componenti somatiche, emotive e cognitive del trauma, sperimentare nuovi modi di muoversi nel mondo per contribuire alla ricostruzione di un senso di efficacia e di fiducia.
Conclusioni
L’articolo sintetizza le considerazioni attuali circa la natura del Disturbo da Stress Post-Traumatico cogliendone la sua complessità in termini sintomatologici , ponendo l’attenzione sull’utilizzo di un approccio bottom-up per la sua comprensione e per l’evoluzione degli approcci trattamentali.
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