Articolo scritto dalla Dr.ssa Ledi Miotto
1. Presupposti del rapporto di coppia
Fino a cinquant’anni fa il rapporto di coppia risentiva di una tendenza culturale in cui il potere dell’uomo sembrava destinato a incontrare il bisogno di dipendenza della donna, ecco il “forte” Principe Azzurro che salva la “debole e bisognosa” Principessa, come raccontato in molte favole popolari. In seguito le aspirazioni delle donne hanno cambiato direzione e sono andate verso una maggiore autonomia, proprio in questo contesto è emerso un nuovo disturbo psicologico: la “love addiction” cioè l’eccessiva dipendenza affettiva dal partner.
2. Cosa viviamo oggi
La società di oggi esalta la libertà personale, l’autonomia e l’individualismo e, come conseguenza, porta ad una confusa e spasmodica ricerca di affetti, dei quali, per natura, non possiamo fare a meno.
L’altro, però, non ci dà sicurezza, anzi, spesso ne dubitiamo, tale insicurezza rende le relazioni effimere, precarie, si passa da “non ho bisogno di nessuno” a “non posso vivere senza di te”.
3. Presupposto delle relazioni
Le nostre relazioni adulte sono influenzate dalle nostre esperienze infantili, dal nostro rapporto con i genitori e con le figure di attaccamento: se abbiamo sperimentato un attaccamento sicuro ci aspetteremo di ritrovare questo nel mondo e da questo saremo attratti, viceversa se abbiamo sperimentato insicurezza e privazione questo tenderemo a risperimentare lo stesso copione.
4. Quando ci innamoriamo
Quando ci innamoriamo di una persona, i rispettivi piani si incastrano per trovare attuazione, cioè “usiamo” l’altro per permettere alla nostra organizzazione interna di personalità di rimanere fedele a se stessa e seguire il proprio destino. In questo patto psicologico inconscio che si crea tra i partner, l’uno avrà per l’altro un certo ruolo e viceversa, la persona che abbiamo di fronte ci ricorda più o meno inconsapevolmente qualcuno o qualcosa di già sperimentato nell’infanzia, emozioni talmente forti che il passato si mischia con il presente. Assomiglia a livello neurologico ad un quadro ipnotico sotto certi aspetti, l’altro è visto come la soluzione ai miei problemi, ai miei difetti, alle mie mancanze. Questa è l’illusione dell’altro, la sua idealizzazione che porta a pensarci incapaci di vivere senza: “Lei è tutto per me”, “Al di fuori di questo rapporto la vita non ha senso”, “Non mi capiterà mai più di sentirmi così”. Ci si aspetta che il partner sia il nostro rifugio, che la sua presenza colmi le nostre inadeguatezze, le nostre carenze affettive. In questa dinamica si minimizzano le non corrispondenze dell’altro alla nostra idealizzazione e si alimenta il nostro autoinganno.
5. La delusione
Con il passare del tempo però la delusione e le frustrazioni arrivano: eventi nuovi, esterni possono scombussolare questo equilibrio precario. Se la rottura è lenta e graduale, è la coppia che pian piano entrerà in crisi e dovrà cercare di ristabilire un nuovo equilibrio se, invece, un partner decide di staccarsi da questo meccanismo, l’altro inevitabilmente cadrà vittima del suo stesso inganno e la dipendenza porterà a sofferenza e necessità di intervento.
Stai attraversando un momento difficile? Prenota una sessione e inizia ora a risolvere i tuoi problemi, attraverso l’aiuto della Dr.ssa Ledi Miotto.