La lunga e complessa storia del conflitto tra israeliani e palestinesi è un tema che ha afflitto il Medio Oriente per decenni. Questa guerra è il risultato di una serie di eventi storici, politici, e sociali che hanno portato a una situazione intricata e difficile da risolvere.
Il conflitto si è riacceso nelle ultime settimane e il nostro occhio è puntato su quello che succede in Palestina. Il nostro contributo come Servizio di Terapia Online è quello di prendere in rassegna gli effetti della guerra sulla salute psicofisica delle persone e di riportare ciò che è stato osservato dalla ricerca scientifica.
1. Conseguenze psicologiche della guerra
Vivere in una zona di guerra può avere gravi conseguenze psicologiche sulle persone coinvolte. Queste conseguenze possono variare in base alla gravità del conflitto, alla durata dell’esposizione e all’età delle persone coinvolte.
Ecco alcune delle principali conseguenze psicologiche:
- Depressione: L’esposizione prolungata alla violenza e ai traumi della guerra può portare a sentimenti di disperazione, impotenza e tristezza profonda, che sono caratteristici della depressione. La perdita di persone care e la distruzione dell’ambiente circostante possono contribuire a questa condizione.
- Ansia e Attacchi di Panico: L’ansia è comune tra coloro che vivono in zone di guerra a causa delle continue minacce alla sicurezza. Gli attacchi di panico possono manifestarsi quando le persone si sentono intrappolate o quando sperimentano eventi improvvisi, come esplosioni o sparatorie.
- Disturbi del Sonno: L’incertezza e la paura possono disturbare il sonno e causare insonnia o un sonno molto disturbato. Questo può portare a una stanchezza cronica e all’incapacità di concentrarsi durante il giorno.
- Disagio Sociale e Isolamento: La guerra può distruggere comunità e reti di supporto, lasciando le persone isolate e disorientate. Il disagio sociale e l’isolamento possono peggiorare le condizioni mentali esistenti.
- Problemi di Relazione: I traumi e lo stress possono influire negativamente sulle relazioni personali. La guerra può causare tensioni familiari e conflitti interpersonali a causa delle difficoltà di comunicazione e del carico emotivo associato.
- Problemi di Comportamento: Alcune persone possono sviluppare comportamenti autolesionisti o dipendenze come meccanismo di coping per affrontare lo stress e il dolore emotivo.
- Disagio Post-Guerra: Anche dopo la fine del conflitto, molte persone continuano a soffrire di conseguenze psicologiche a lungo termine. Il processo di recupero può richiedere tempo e supporto psicologico.
- Sensazioni di Sopravvissuti I sopravvissuti possono provare sensi di colpa o rimpianto per aver sopravvissuto mentre altri sono morti o hanno sofferto. Questo può causare un’enorme angoscia psicologica.
2. Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD)
Il PTSD è una delle conseguenze psicologiche più comuni tra coloro che hanno vissuto la guerra. Si manifesta attraverso flashback, incubi, ansia intensa e disturbi del sonno, spesso scatenati da ricordi traumatici dell’esperienza di guerra.
Questo disturbo riguarda i processi di memorizzazione dell’esperienza traumatica e spesso è sovrapposto ad altre patologie, quali ansia, depressione e disturbi dissociativi. Questa patologia si può verificare quando la persona sperimenta tutto ciò che il sistema mente-corpo interpreta come attacco al Sé: quando è esposta direttamente o indirettamente ad un evento traumatico che implica morte, minaccia di morte, lesioni gravi o minaccia dell’integrità fisica propria o di altri e quando la persona risponde all’evento con paura intensa e senso di impotenza. La diagnosi di PTSD si pone quando la persona riferisce reazioni continue e prolungate ad eventi traumatici passati. Probabilmente è la maggior causa di sofferenza per l’essere umano.
2.1 PTSD e guerra
Il fattore che ha permesso il vero e proprio studio del PTSD è stata proprio l’esperienza bellica!
Infatti lo studio del trauma fiorisce con la guerra del Vietnam. I reduci, in questo caso, furono più di tre milioni di cui il 28% sviluppò patologie psichiatriche. Nel 1990, la metà di loro aveva ancora sintomi gravi, molti erano ridotti alla vita da senzatetto, alcolizzati o tossicodipendenti. Sarah Haley, nel 1974, fu una delle prime a descrivere la difficoltà immane delle persone traumatizzate a parlare di quello che hanno vissuto. Le azioni orrende delle esperienze di guerra creano delle ferite profondissime, dettate in larga parte dalla vergogna rispetto alle azioni che hanno, o non hanno, commesso in guerra. Un altro aspetto messo in luce dai reduci del Vietnam, fu quello della frammentazione del sé nei confronti della società. Al ritorno dalla guerra sono come i fantasmi di sé stessi, completamente separati dalla dimensione interpersonale. In questi pazienti non c’è più attivazione neuronale nelle aree predisposte alla socialità, la parte attiva è costantemente quella che deve garantire la sopravvivenza.
Alla luce di questo, per noi è solo lontanamente immaginabile quanto la lunga guerra fra Israeliani e Palestinesi abbia distorto la mente delle persone coinvolte. Dagli studi che troviamo in letteratura emerge che la maggior parte delle persone alle quali viene dato aiuto in questi contesti, presentano i segni del PTSD.
3. Effetti della guerra sui bambini
I bambini che crescono in un ambiente di guerra sono particolarmente vulnerabili. Possono sviluppare disturbi dell’attaccamento, ansia da separazione, problemi comportamentali e difficoltà nell’apprendimento.
La letteratura clinica mette in evidenza che i bambini coinvolti direttamente nei conflitti armati sviluppano molto più facilmente disturbi quali depressione, d’ansia, e disturbi del comportamento. Alcuni studi dimostrano la prevalenza e la gravità maggiore di sindromi correlate al trauma nei bambini coinvolti in prima persona in situazioni di guerra e violenza politica.
Nella guerra che coinvolge la società palestinese, si vedono tre generazioni coinvolte in quelli che possiamo chiamare “traumi stratificati”. I bambini che vediamo oggi sono vittime di una concatenazione di violenza. Un fattore che aumenta il rischio di psicopatologia, in particolare delle persone che vivono in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, sono le disastrose condizioni socio-economiche della popolazione.
Conclusioni
È importante notare che queste conseguenze psicologiche possono variare notevolmente da persona a persona, e non tutte le persone coinvolte in una guerra svilupperanno necessariamente queste condizioni. Tuttavia, il supporto psicologico e sociale è essenziale per aiutare le persone a far fronte a tali traumi e a cercare di affrontare le conseguenze della guerra.
Per approfondire leggi anche Questione Palestinese: Quali sono le Conseguenze Psicologiche dell’Esposizione a Notizie di Guerra
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