Articolo scritto da Dr.ssa Maria Didonna
La rabbia è un’emozione che tutti sperimentiamo sin da bambini e che spesso, proprio per la sensazione spiacevole che provoca sul nostro corpo e per una difficoltà di comprensione e gestione della stessa, ci porta a vulnerabilità, fastidio, nervosismo e frustrazione. Questo sentire emotivo potrebbe portare ad una perdita di controllo e a gestire le situazioni, sia con noi stessi che con l’altro, in modo disfunzionale e dannoso. Spesso, proprio per evitare sentimenti di disagio legati allo stress, al conflitto e alla tensione, la rabbia viene repressa, viene evitata involontariamente e rimane non espressa. In questo articolo vedremo insieme cos’è la rabbia repressa, perché e come si presenta e capiremo insieme come poterla gestire e affrontare.
1. Rabbia repressa: che cos’e’
La rabbia è un’emozione primaria che, spesso, viene classificata come “negativa”, ma che è fondamentale per garantire la propria sopravvivenza. Infatti, di per sé, ha una funzione adattiva: questa risiede proprio nell’istinto di difendersi per sopravvivere nell’ambiente in cui ci si trova e/o nel rispondere a un’ingiustizia/torto subito o percepito. La rabbia perde la sua funzione adattiva e diventa disfunzionale o problematica, andando a compromettere le relazioni o la qualità della vita creando disagio e sofferenza diffusa, quando si presenta in maniera molto intensa o quando viene evitata e repressa. Nello specifico, la rabbia repressa, ossia la rabbia non espressa, che in psicologia è un accumulo di tensione e rabbia, si verifica in seguito a traumi o ad un lungo periodo vissuto in balia della rabbia interiore, in cui si tiene tutto dentro senza capire come incanalarla e come gestirla. Parlare di rabbia repressa ci porta a riflettere sul fatto che sin da bambini, spesso le emozioni “negative”, come la rabbia, non vengono ben accettate e accolte, ma vengono bloccate e punite senza dar la possibilità alle stesse di potersi manifestare ed esprimere e quindi togliendo la possibilità all’individuo di accoglierle e potersi sperimentare con l’emozione per conoscerla e familiarizzare col poter trovare la modalità di gestione più adeguata e funzionale della stessa. Questa mancanza nell’educazione emotiva porta inevitabilmente a vivere la rabbia in modo molto spiacevole, con un forte senso di frustrazione e a vederla come un’emozione nociva e che porta a mostrare il peggio di noi. E forse, proprio per questo motivo, si cerca spesso di nasconderla, non solo agli altri ma persino a se stessi. Reprimere la rabbia però è una scelta che alla lunga crea diversi problemi, poiché se ci sentiamo arrabbiati la rabbia non se ne andrà solo se decidiamo di negarla ma si farà sempre più presente e pressante, trasformandosi in frustrazione, ansia, depressione, attacchi d’ira, disturbi del sonno o sintomi fisici, come emicrania, tensione muscolare, gastrite, tachicardia, pressione alta, problemi alla pelle. Per evitare queste ripercussioni è importante lavorare su se stessi al fine di liberarsi della rabbia repressa, riconoscendo l’emozione e trovando la giusta modalità per incanalarla e gestirla.
2. Rabbia repressa: come gestirla
Il primo passo da fare per gestire efficacemente un’emozione intensa come la rabbia, soprattutto quando è repressa, è sicuramente andare a capire cosa la scatena e analizzare i sintomi, cercando di dare un significato ed un senso agli stessi. Sicuramente, inizialmente questo processo non sarà semplice, in quanto, proprio perché la rabbia è repressa, nasconde ancor di più l’evento o la situazione scatenante che viene quasi del tutto offuscata dal sintomo stesso, lasciando poco spazio al significato sottostante e a ciò che scatena il tutto. Pian piano, si inizierà a dar voce al proprio sentire, cambiando atteggiamento sul metter da parte e a tacere i propri sentimenti. Sarà importante andare a metter un focus su tutte quelle situazioni in cui si presentano attacchi d’ira o sensazioni altamente spiacevoli associati alla rabbia e sarà necessario scriverle su di un quaderno annotando anche le sensazioni provate. Questo permetterà di mettere in luce e conoscere il funzionamento sottostante a situazioni trigger che ci portano a gestire in modo disfunzionale la nostra rabbia e che ci portano a manifestazioni comportamentali e fisiche spiacevoli. L’esser a conoscenza del nostro funzionamento nella gestione di situazioni, momenti o persone che provocano una determinata sensazione, ci permetterà di poterci praticare in una gestione differente e maggiormente funzionale della situazione stessa. Contemporaneamente, quando la rabbia prende il sopravvento, sarà necessario, per una migliore focalizzazione su quello che succede, mettere in atto strategie come respirare profondamente (aiutati, ad esempio, con le respirazioni guidate che trovi su Youtube, Spotify o sulle app di meditazione) o allontanarsi dalla situazione attivante facendo una breve passeggiata.
2.1 Terapia psicologica per la rabbia repressa
La terapia psicologica è uno strumento utile per gestire le proprie emozioni e, nello specifico, per far fronte alla gestione della rabbia repressa. Le tecniche più utilizzate per la gestione della rabbia sono trattamenti di rilassamento, potenziamento di abilità sociali, tecniche cognitive combinate a rilassamento e terapie cognitive. Tra le varie terapie, diverse evidenze dimostrano come, i trattamenti cognitivo-comportamentali rappresentano attualmente l’intervento più efficace, nonché più comunemente diffuso, per la gestione della rabbia, ma come suggerito nell’articolo Rabbia e aggressività: quali sono i trattamenti più efficaci per gestirle?, anche altre terapie danno un buon contributo nei trattamenti della rabbia.
Conclusione
Scegliere di prendersi cura di sé e di lavorare sulla gestione della rabbia repressa è sicuramente un buon modo di riappropriarsi della propria vita e di sentirsi sempre più leggeri e “vicini” a sé stessi, amando e accogliendo ogni parte di noi. Gestita in modo corretto, infatti, la rabbia permette di esprimere pensieri, bisogni ed emozioni su ciò che non ci va bene. Iniziare a lavorarci sù non aiuterà a far passare la rabbia in un batter d’occhio, ma passo dopo passo ci si sentirà sempre meglio ed in grado di affrontare nel modo più giusto e funzionale per il nostro benessere situazioni difficili.
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