Articolo scritto dalla Dr.ssa Martina Ragni
In Italia, l’età media in cui i ragazzi vanno a vivere da soli è di circa 30 anni.
Ci sono molte ragioni per cui questo avviene, come ad esempio il fatto che spesso fino a quell’età i ragazzi studiano oppure non riescono a trovare un lavoro che permetta loro di mantenersi da soli.
La motivazione che oggi vorrei affrontare però, riguarda l’ambito familiare, in modo particolare una tipologia di genitori, denominata “genitori elicottero”, che a volte cerca di aiutare i figli in modo eccessivo e questo non li rende autonomi e capaci di prendersi le proprie responsabilità e di affrontare la vita in modo autonomo.
1. Chi sono i genitori elicottero
I genitori elicottero sono chiamati così perchè sorvolano e controllano sempre il proprio figlio cercando di evitargli qualsiasi frustrazione o dolore e cercando di dargli tutto quello di cui ha bisogno, a volte anche quello di cui non ha bisogno.
Il mestiere del genitore è molto difficile e quando nasce un bambino è giusto voler controllare ogni cosa e cercare di fare il meglio per lui. Mano a mano che il bambino cresce, però, è necessario anche diminuire il controllo e far aumentare la sperimentazione e l’autonomia del figlio.
I genitori elicottero, invece, mantengono questo controllo e questa iperprotezione anche quando i bambini sono più grandi, a volte anche fino all’età adulta, non lasciando spazio all’errore e alla crescita dei figli. Ad esempio fanno in modo che i i figli non sperimentino mai il dolore anticipandolo, non gli fanno fare errori, dicono loro cosa devono fare o lo fanno al posto loro.
2. Gli effetti dei genitori elicottero
Questa tipologia di genitori, molto spesso, non lascia spazio ai figli di affrontare le sfide che la vita pone in base all’età. In questo modo i bambini non riescono ad affrontare le difficoltà, non sono capaci di regolare le proprie emozioni e questo può avere un grande impatto durante la crescita.
Se un genitore, pensando di fare il bene del figlio, cerca di affrontare le difficoltà al suo posto, non lascia spazio alle frustrazioni, si mette sempre davanti al figlio quando c’è bisogno di fare qualcosa, il bambino crescerà con l’idea che tutto gli sia dovuto, che la vita è facile e che non ci sono problemi da affrontare; quindi, quando si troverà di fronte alle prime frustrazioni o alle prime difficoltà, non sarà in grado di affrontarle e per potercela fare dovrà chiedere aiuto ai genitori, che saranno sempre pronti ad aiutarlo.
In questo modo il ragazzo penserà di essere al sicuro sono con i propri genitori e questo porterà inevitabilmente al pensiero che allontanarsi di casa è troppo pericoloso e che non riuscirà senza i propri genitori ad affrontare la vita, quindi deciderà di restare in casa il più a lungo possibile.
Un altro effetto che questo tipo di crescita può portare è quello di non sviluppare una propria identità perché il ragazzo, non avendo sperimentato cosa significa sbagliare, rimediare agli errori, affrontare delle difficoltà, sentirsi triste, avrà più difficoltà ad avere un’identità ben definita ma si riconoscerà probabilmente in quella dei genitori. Inoltre, in questo modo, il ragazzo non riuscirà a sviluppare in maniera appropriata anche la fiducia in se stesso e nelle proprie capacità perché non avrà avuto modo di capire come avrebbe reagito ad un torto, ad una frustrazione, ad un dolore e come lo avrebbe affrontato, quindi penserà di non essere in grado di farlo.
Per tutti questi motivi, quando il ragazzo avrà l’età per andare via di casa non si sentirà all’altezza, sentirà di non avere le capacità e che senza i propri genitori non potrà affrontare le difficoltà e le sfide della vita. Sarà portato quindi, a rimanere con i propri genitori il più a lungo possibile e questo non farà che aumentare le difficoltà per un futuro allontanamento dal nucleo familiare.
3. Come evitare di diventare genitori elicottero
Proteggere i propri figli e cercare il meglio per loro è quello che ogni genitore vorrebbe fare ed è molto importante per i bambini.
La cosa altrettanto importante da fare, però, è quella di lasciare piano piano che il proprio figlio sperimenti un pò di autonomia e che venga anche lasciato libero di sbagliare, naturalmente nei limiti del possibile e dell’età del bambino.
Innanzitutto è molto importante fidarsi del proprio figlio, perché in questo modo anche il bambino/ragazzo capirà che può farcela da solo e, anche se sbaglierà, imparerà dai propri errori e migliorerà. In questo modo riuscirà a costruirsi una propria identità, che sarà diversa da quella di qualsiasi altra persona ma che lo caratterizzerà e lo aiuterà nell’affrontare la vita.
Un’altra cosa molto importante è quella di lasciare che i bambini sperimentino tutte le emozioni, anche quelle negative, perché solo in questo modo impareranno che sono emozioni che fanno parte della vita e sapranno come affrontarle nel giusto modo.
I genitori devono essere una guida per il proprio figlio, devono accompagnarlo e far sentire al proprio figlio il loro sostegno e la loro vicinanza ma facendo capire loro che possono farcela da soli, lasciando loro prendere decisioni adatte per la loro età così che possano giorno dopo giorno acquisire autonomia e anche autostima.
Anche lasciare spazio all’errore e alla possibilità di rimediare per migliorarsi è molto importante per la crescita del bambino e per uno sviluppo sano della propria identità; se si evitano loro i fallimenti, i ragazzi non sapranno cosa significa lottare per migliorarsi e non si sforzeranno per farlo; al contrario, se viene data loro la possibilità di fallire e di capire che non tutto riesce subito o come si vorrebbe, i ragazzi cresceranno con la voglia di fare sempre meglio e di provare a superare i fallimenti che fanno parte della vita.
La frase “due sono le cose da dare ai figli: una, le radici, l’altra le ali” è molto significativa perché rispecchia le cose fondamentali che i genitori dovrebbero trasmettere ai propri figli. Innanzitutto le radici, cioè i valori, le basi importanti su cui costruire la propria identità, che siano forti e robuste, l’altra le ali cioè la capacità di volare, di affrontare la vita da soli, attraverso tutti gli strumenti citati sopra.
In questo modo i figli avranno la percezione di avere il sostegno dei propri genitori ma anche e soprattutto le capacità di potercela fare da soli.
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