Articolo scritto dalla Dr.ssa Sara Zannoni
Un po’ di anni fa, dopo che era finita una relazione importante per me, mi sono ritrovata ad avere tanto tempo inutilizzato, ovvero, tempo nel quale non sapevo che fare, tempo che mi sembrava vuoto e sprecato. Era probabilmente il tempo che usavo per stare con quella persona o che utilizzavo per viaggiare in treno per raggiungerla, o era un tempo che era sempre stato lì, eppure non lo avevo mai notato. Tutto quel tempo mi guardava in faccia e rendeva ancora più insostenibile il dolore del lutto e della perdita, delle aspettative disilluse, di tempo perduto appunto.
Non so cosa sia accaduto o come mi sia avvicinata all’uncinetto, ma ad un tratto, cercando di riempire proprio quel tempo, ho trovato su youtube video di lavori all’uncinetto e spiegazioni di artisti che divulgavano i loro progetti da copiare. Riprendendo in mano quegli oggetti familiari visti alle nonne e alle mamme, chiedendomi cosa mi sarebbe piaciuto fare (a me e solo a me) e per avvicinarmi di nuovo a me stessa e ai miei desideri, mi sono tuffata in questa esperienza. E devo ammettere che è stato proprio un vero toccasana per la mia situazione di allora e, ad uno sguardo di oggi più attento e consapevole, qualcosa di ancora diverso e di salutare per me e per la mia vita. Vediamo perché.
1. Sferruzzare è come meditare
Lavorare con l’uncinetto o con i ferri da maglia ti permette di uscire dal tempo, di rilassarti, di entrare in un flusso di movimenti ritmici e ripetitivi che danno il senso delle onde del mare, e che, effettivamente, ti costringono a stare nel qui e ora, nel presente, esattamente come fa la concentrazione sul proprio respiro e il conteggio dei numeri nella meditazione.
Una delle tecniche più usate per gestire un momento di ansia forte o un attacco di panico infatti, è proprio quello di chiedere alla persona di respirare lentamente concentrandosi sulla propria respirazione, contando 4 secondi per l’inspirazione, trattenendo 2 secondi il respiro e di nuovo espirando per 4 o 6 secondi. Poi di nuovo 2 secondi per far restare i polmoni vuoti e far ripartire il ciclo con l’inspirazione. Questo esercizio risulta molto facile a praticamente ogni persona poiché, concentrandosi sul contare, la testa riesce meno facilmente a distrarsi e a vagare tra pensieri sconnessi e ansiogeni, e si concentra a fare una delle cose più semplici per noi ma anche più familiari, ovvero contare. Soltanto questo semplice escamotage permette, la maggior parte delle volte, di bloccare l’escalation di un attacco di panico e quindi, anche in altre occasioni meno gravi, di rilassare e staccare il nostro cervello.
Con il lavoro all’uncinetto questo comportamento viene protratto nel tempo con uno scopo piacevole, ovvero quello di creare qualcosa dal niente con le nostre sole forze, che magari può anche essere indossato e mostrato agli altri, e permette di allontanare i pensieri legati al passato e le aspettative e gli impegni proiettati sul futuro. Sferruzzare quindi permette di sostare nel presente in modo meno faticoso della meditazione, perché ci centra nel qui e ora ma senza farcelo sapere, come se ci ingannasse dolcemente in un’attività lenta ma fruttuosa.
2. Lavorare a maglia fa bene alla salute fisica e soprattutto mentale
Una ricerca condotta all’università di Princeton ha dimostrato che i movimenti ripetitivi del lavoro a maglia aumentano il rilascio di serotonina, che è un antistress naturale, poiché induce un aumento del tono dell’umore e porta calma e tranquillità. In effetti lo studio continua ancora elencando altri benefici: lavorare a maglia abbassa la pressione sanguigna, riduce la depressione e l’ansia (come dicevamo prima), rallenta l’inizio della demenza, rilassa come e quanto fare yoga, distrae dal dolore cronico e, appunto, aumenta la sensazione di benessere.
Altri studi sostengono che anche i movimenti degli occhi che seguono il filo sul ferretto dell’uncinetto o sui due ferri nella maglia, possono essere comparati ai movimenti oculari che si manifestano durante alcune tecniche di rilassamento profondo nello yoga e che attivano gli stessi meccanismi sollecitati anche della stimolazione bilaterale alternata del cervello. La stimolazione oculare bilaterale si ha quando viene chiesto al paziente di muovere gli occhi seguendo le dita che il terapeuta fa muovere velocemente davanti al volto della persona ed è la stessa tecnica usata anche nel primo step del protocollo EMDR, per rilassarsi e desensibilizzare l’iperattivazione emotiva presente.
3. Sferruzzare per riscoprire il bello del fatto da noi stess* e per esprimere la nostra creatività
Lavorare a maglia attiva la nostra capacità creativa, una capacità di cui tutti siamo forniti, ma che alcune persone perdono nella crescita, non annaffiandola a sufficienza. L’atto del creare infatti è un bisogno fondamentale come respirare o fare l’amore, come sostiene Zinker, e chiunque è in grado di sentire la spinta creativa che lo muove. L’atto creativo, secondo Otto Rank, è l’impulso vitale primario. Kere, etimo di creare, lo è anche di crescere. Gli esseri viventi nascono perché c’è stato un atto creativo.
La creatività va di pari passo con l’autonomia e la libertà dell’uomo perciò è importante per la sua autorealizzazione. Essa non riguarda primariamente l’arte ma è parte stessa di come l’uomo dovrebbe vivere la vita “in modo umano” appunto. “Quando svolgiamo lavori manuali creativi – come scrive la psicologa Edith Kramer, pioniera dell’arteterapia – attiviamo maggiormente l’emisfero destro del cervello, quello deputato al lavoro sui processi creativi perché più connesso con le strutture limbiche, le più profonde e collegate con la struttura emotiva e con la memoria. La società, inoltre, ci porta a smettere di disegnare, scrivere, usare la creatività alla fine del periodo scolastico. Riattivare questo tipo di attività porta a produrre endorfina e serotonina, con un conseguente aumento del benessere generale”.
Sferruzzare inoltre aumenta la nostra autostima, fa tornare a galla risorse dimenticate e ci rende fieri di noi. Quanto è bello e piacevole realizzare con le proprie mani qualcosa da sfoggiare o da regalare? Il tempo trascorso a realizzare con le proprie mani qualcosa di unico lo rende ancora più di valore, e questo fatto, aumenta effettivamente anche la percezione di ognuno di essere capaci e creativi.
4. Sferruzzare aiuta concentrazione, elasticità mentale e gestione delle frustrazioni
Lavorare a maglia ci aiuta ad allenare la concentrazione, permette di rallentare la demenza senile e di mantenere allenata la nostra coordinazione visomotoria. Non è una nuova scoperta che contare i punti e lavorare con le mani tiene allenata la mente e rallenta l’invecchiamento cerebrale, mantenendo giovani i nostri neuroni e anche le nostre articolazioni.
È vero anche che lavorare all’uncinetto mette alla prova la nostra pazienza ma anche la nostra tenacia a non mollare: spesso il lavoro rivela degli errori o dei punti sbagliati e deve essere sfatto per rifarlo nuovamente, come lavorava Penelope la sua tela in attesa di Ulisse. A volte questo è molto fastidioso e snervante, ti fa anche venir voglia di abbandonare il lavoro e di non finirlo mai più, ma poi, se si persevera con un po’ di impegno e fatica, si può giungere alla tanto agognata creazione finale.
E quasi ci possiamo trovare una metafora con la vita stessa, dove si trovano ostacoli invalicabili che ci frustrano, ci fanno ammattire ed arrabbiare, e ci fanno venir voglia di abbandonare la nave, eppure, come anche nella vita, non c’è altro da fare che tornare indietro e trovare un’altra strada, oppure aggirare creativamente il problema e provare e riprovare, finchè non avremo trovato la nostra personale e creativa soluzione per andare avanti.
Conclusione
Quindi, in conclusione, possiamo quasi affermare che lavorare a maglia o con l’uncinetto, possa essere paragonato alla vita stessa! Ok, si, forse ho esagerato.
Comunque direi che sferruzzare ci rende più centrat* e più Zen, ci permette di assaporare il presente, il qui e ora, bloccando le nostre fughe nei pensieri passati e nelle aspettative future; allena il nostro cervello e rallenta l’invecchiamento; produce serotonina ed endorfine e permette un rilassamento profondo, abbassando depressione, ansia e stress; ci rende capaci di sopportare le frustrazioni oppure di esprimere la nostra rabbia lanciando il lavoro per l’ennesimo punto saltato, ma poi ci spinge a non arrenderci, a riprendere in mano il tutto e a riniziare da capo per portare a termine il nostro progetto, la nostra unica e bellissima creazione.
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