Scrivi il Tuo Dolore: il Valore di Tenere un Diario

Scrivi il tuo dolore_ il valore di tenere un diario

Articolo scritto dalla Dr.ssa Federica Cicchelli

Nel corso della mia vita, soprattutto nei periodi più difficili, scrivere su carta il mio vissuto è stato un supporto fondamentale. La scrittura è stata una fedele compagna che mi ha “cullato”, “ascoltato”, “consolato”, raccogliendo pezzi di me e ridonandomi energia per proseguire. 

So bene quanto sia forte il potere della scrittura quando si sta attraversando il dolore, quando ci si sente soli, quando sentiamo qualcosa di “indicibile” a voce, di talmente intimo che non si ha il coraggio o non si sa come esprimerlo agli altri. 

Il diario può essere uno strumento di auto-aiuto utile e importante. 

Per questo motivo, voglio condividere con te in quest’articolo i benefici che puoi trarne dall’utilizzo e qualche suggerimento su come sfruttarlo al massimo.

1. benefici di scrivere i propri vissuti

Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)

Il dolore a lungo trattenuto, inespresso, può sfociare nel tempo in diverse manifestazioni problematiche, anche a livello di salute. 

Scrivere i propri vissuti dolorosi produce notevoli benefici su mente e corpo. 

Le prove scientifiche degli effetti positivi della scrittura autobiografica, si devono in gran parte al lavoro di ricerca condotto da Pennebaker, già dal suo famoso studio del 1984. L’autore, insieme alla sua collaboratrice Beall, condusse un esperimento che coinvolse un gruppo di studenti universitari, ai quali chiesero di scrivere alcune proprie esperienze traumatiche quindici minuti al giorno, per quattro giorni consecutivi. 

Gli autori misurarono l’umore dei partecipanti, prima e dopo l’esperimento e il loro stato di salute. Dai risultati di questo studio emerse che scrivere i pensieri e i sentimenti più profondi relativi ai propri traumi generava un miglioramento dell’umore, un atteggiamento più positivo e una salute fisica migliore. 

Anche altri autori hanno poi confermato gli effetti positivi della scrittura per il benessere psicologico e per il sistema immunitario. 

La scrittura possiede delle caratteristiche uniche, che la rendono efficace: 

  • ha bisogno di più tempo, è più lenta e può essere protratta per periodi di tempo variabili: la carta è paziente, sa aspettare che le proprie emozioni, pensieri, sensazioni si traducano in parole espresse dalla mano;
  • richiede una struttura, cioè un’organizzazione formale: questo permette di dare una forma ai propri vissuti e metterli in ordine; 
  • da la possibilità di rivedere i contenuti e modificare ciò che si è scritto: ciò ha un impatto fondamentale in quanto permette di “riparare” la propria storia, creando un cambiamento, mantenendo allo stesso tempo, una rappresentazione stabile di sé. 

Raccontando per iscritto la propria storia si possono vedere le cose da un’altra prospettiva, conferendo significato alla propria vita, ricostruendo gli scenari passati e intravedendo possibili strade future. Inoltre, scrivendo un evento è possibile raggiungere un maggiore distacco dal problema. Scrivere, infatti, contribuisce a definire una cornice cronologica dell’evento e ad esaminarne le possibili cause e conseguenze.

In questo modo, la narrazione scritta permette di ricostruire e dare significati nuovi ad aspetti della propria vita.

In altri termini, la scrittura ha un effetto di integrazione dell’esperienza e della propria identità. 

2. Alcuni buoni motivi per tenere un diario 

Avendo esaminato, quanto possa essere utile la scrittura dei propri vissuti, ecco alcuni buoni motivi per iniziare a scrivere un diario personale:

  • Rallentare la mente: mentre si scrive, il flusso incessante dei pensieri comincerà a rallentare. Soprattutto quando l’affollamento dei pensieri è fonte di agitazione e stress, poterne scaricare buona parte sul foglio, è di grande aiuto.
  • Esorcizzare le paure: mettendo su carta le proprie angosce, si genera distanza tra sé e quei vissuti, diventando così più leggeri; è possibile, infatti, scrivere le parole più pesanti, spaventose, dolorose e una volta scritte, esse perderanno d’ intensità.
  • Aumentare l’autoconsapevolezza: scrivendo la propria storia si diventa più consapevoli dei propri vissuti, sentimenti, meccanismi inconsci, bisogni. E’ possibile infatti rileggere i contenuti e cogliere sfumature che non si era ancora mai colto. Aumentando la consapevolezza è possibile innescare un processo di cambiamento.
  • Mettere in ordine le idee: quando si hanno tante idee sulle possibili scelte da seguire, scriverle su un diario seguendo un processo di “Brainstorming su carta”, permette di dare loro forma, concretezza, oggettività favorendo il processo di scelta.
  • Condividere e comunicare: quando si sente il bisogno di raccontare i propri vissuti profondi e intimi, ma non si sa a chi confidarli, il diario rappresenta simbolicamente “un caro amico” con cui parlare, comunicare e condividere i propri vissuti più segreti, sentendosi “ascoltati”, ”accolti”, “protetti”.
  • Lasciare una testimonianza: una funzione della carta consiste nel tramandare la storia incisa con l’inchiostro sui fogli. Simbolicamente, scrivere le pagine della propria storia di vita rappresenta un lasciare traccia di sé, ossia dare segno del proprio cammino rendendolo “eterno”. Questa testimonianza può così essere riletta nel futuro sia da se stessi sia da altre persone, per poter trarre insegnamento dal passato (pensiamo al famoso “diario di Anna Frank”). 
  • Imparare la lezione: come si è detto in precedenza, scrivere sul diario permette di analizzare ed elaborare le esperienze traendone una lezione per il futuro, ciò attribuisce un senso anche a eventi spiacevoli e dolorosi, che possono diventare così spunto di arricchimento e crescita personale. Ciò favorisce un processo molto importante, ossia di fare tesoro dell’esperienza.
  • Monitorare e segnare i progressi: tracciando il proprio percorso sul diario e rileggendolo è possibile rendersi conto del percorso svolto e in particolare dei progressi fatti, rinforzandoli. A tal proposito, può essere utile usare il diario in chiave potenziante per segnare i traguardi raggiunti: rileggere come si è riuscito ad affrontare una certa situazione e a risolvere un dato problema, aumenta il proprio senso di autoefficacia, fondamentale per una buona autostima.

3. Alcuni suggerimenti: come utilizzare il diario 

Tutto quello che devi fare è scrivere una frase vera. Scrivi la frase più vera che conosci. (Ernest Hemingway)

Non esistono delle regole assolute su cosa e come scrivere un diario personale

Il requisito fondamentale, infatti, per l’utilizzo di questo strumento di “auto-aiuto” è che la scrittura del diario sia:

  • volontaria, non “obbligata” da qualcuno: scrivere il diario è di solito un atto spontaneo che proviene da un bisogno interiore; 
  • libera, sia nella forma che nei contenuti: nel diario personale la persona può annotare tutto ciò che le viene in mente senza focalizzarsi sulla forma delle parole. 

Questi due elementi distinguono il diario personale dalla scrittura terapeutica usata in terapia, in cui si può “prescrivere” di redigere un diario, secondo delle indicazioni ben precise.

Il diario personale, invece, è una libera espressione di se stessi e, come tale, è possibile esprimersi nel modo che si sente più congeniale a sé, ad esempio includendo disegni, poesie, scarabocchi, collage; tutto ciò che l’animo sente di tirar fuori  in quel momento, lasciandosi andare alla fantasia e all’emozioni. 

Affinché ciò sia possibile, è essenziale porsi senza giudizio nei propri confronti, piuttosto con benevolenza, cogliendo il diario come un’opportunità in più per affermare idee, credenze, sentimenti e attitudini. 

Infine, non occorre scrivere necessariamente esperienze traumatiche della propria vita, bensì può essere utile focalizzarsi sui problemi che si stanno vivendo al momento. 

Ad esempio, se c’è una situazione che assilla la mente, oppure qualcosa che si vorrebbe dire a qualcuno e si tace per paura di essere giudicati, potrebbe essere un valido supporto scriverlo sul diario. In più, è possibile anche utilizzare il diario per esprimere gratitudine, ponendo l’accento sugli aspetti positivi anziché su quelli negativi degli eventi; ciò consente di spostare l’attenzione sulle risorse e migliorare l’umore.

Conclusione

“Scrivevo dei silenzi, delle notti, annotavo l’inesprimibile. Fissavo delle vertigini.” 

(Arthur Rimbaud)

A prescindere dal contenuto che si sceglie di scrivere, un piccolo suggerimento per rendere l’utilizzo del diario ancora più efficace, consiste nel narrare sia l’esperienza oggettiva (cioè che la descrizione di fatti e situazioni), sia il proprio vissuto emotivo (che cosa provo e perché), esprimendosi in prima persona.

Inoltre, è consigliabile scrivere ogni qualvolta se ne senta il bisogno, preferibilmente ogni giorno, annotando la data e l’ora in cui si scrive, in modo da dare una cornice temporale al vissuto esposto.

In conclusione, se avete un magma che ribolle interiormente, prendete carta penna e date forma alla vostra feconda “eruzione”.

Se, scrivendo i tuoi vissuti, ti dovessi rendere conto di aver bisogno di un supporto psicologico, puoi contattare un professionista.

Stai attraversando un momento difficile? Prenota una sessione gratuita e inizia ora a risolvere i tuoi problemi, attraverso l’aiuto della Dr.ssa Federica Cicchelli.

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