Articolo scritto dal Dr. Vincenzo Mandrillo
1. I numeri
Si aggira intorno ai 250/270 milioni il numero di siti porno presenti in rete, che in media vengono visitati da più di 300 milioni di persone ogni giorno. Nel 2015, un’azienda americana che si occupa di monitorare l’acceso ai siti hard, ha stimato in due miliardi le ricerche di materiale pornografico sul web in un anno, mentre, secondo alcune recenti ricerche, il fatturato annuo globale del sesso in rete, raggiungerebbe i 100 miliardi di dollari. Il 12% dell’intera rete Internet è occupata dal cybersex, con una consultazione giornaliera che supera di gran lunga quella di grandissime multinazionali come Amazon, Twitter o Netflix. Nel 2014 per garantire l’anonimato dei fedelissimi dei siti hard, è stata creata addirittura una criptovaluta la Titcoin, che ha raggiunto in pochissimo tempo, una capitalizzazione di mercato che ha superato il milione di dollari.
Una ricerca fatta da Kaspersky, su un campione attendibile della popolazione italiana, ha messo in evidenza che, in media, il 55% degli intervistati ha visto filmati porno on line almeno una volta al giorno, con una media di 23 minuti a collegamento. Secondo un’altra ricerca italiana, la percentuale degli uomini che guardano filmati porno in rete si aggirerebbe attorno al 75%, mentre la percentuale delle donne si assesterebbe, seppur in continuo aumento, attorno al 25%.
2. Pornografia
La pornografia ha origini antichissime, a Pompei ad esempio, si trovano ancora in ottimo stato di conservazione, rappresentazioni di rapporti sessuali sulle pareti delle “case chiuse” di quel periodo storico, mentre in Germania, grazie al lavoro di alcuni archeologi, è stata scoperta una raffigurazione di un rapporto sessuale, risalente addirittura a 7000 anni fa. La pittura, il disegno a volte anche la scultura, per un lungo periodo sono state le uniche forme d’arte adatte a rappresentare esplicitamente scene di rapporti sessuali, in seguito, la fotografia prima e la cinematografia poi, sono state e sono ancora quelle più apprezzate e diffuse, poiché propongono in maniera nitida e diretta, seppur differita, un rapporto o più rapporti sessuali consumati realmente, le cui immagini permettono al fruitore quasi di calarsi nella scena e ricevere quindi, una soddisfazione ancor più piena. Le riviste erotiche come Playboy o le sale cinematografiche a luci rosse, per un lungo periodo di tempo hanno acceso le fantasie della popolazione maschile, in particolar modo degli adolescenti. L’accesso alla pornografia, seppur diventata sempre più disponibile, era comunque limitata alla consultazione di riviste pornografiche o alle sale cinematografiche, quindi non immediatamente e non facilmente fruibile, vista anche l’esposizione a terzi, ad esempio nell’acquisto del “giornaletto” o nella condivisione degli spazi in un cinema. Con le videocassette e i DVD, il porno diventerà in seguito ancora più accessibile, seppur l’acquisto o il noleggio di tali filmati richieda ancora un’interazione sociale, seppur minima. Con l’avvento di internet le cose però cambiano radicalmente: la pornografia diventa qualcosa di immediatamente disponibile, anonima e il più delle volte gratuita, basta fare una semplice ricerca su Google e milioni di siti web porno, con le tematiche più disparate, sono a disposizione di tutti, sullo smartphone, sul tablet, sul Pc o sulla smart-Tv. Nell’ultimo decennio è cresciuto in maniera esponenziale anche il fenomeno delle videochat erotiche a pagamento, in cui si crea un’interazione con il modello o con la modella di turno, che davanti alla webcam si esibisce in uno spettacolo porno, dietro compenso.
3. Il rischio patologico
Seppur la pornografia faccia parte della nostra storia, quasi come una sorta di amplificazione dell’immaginario umano ed il suo uso limitato non abbia effetti nocivi sul benessere dell’individuo, sicuramente un suo abuso, favorito dall’enorme facilità di reperibilità di tale materiale in rete, può sfociare in seri problemi di dipendenza, spingendo ad una ricerca compulsiva di appagamento sessuale, previa ricerca e visione di materiale video pornografico.
Nella cyber-porn addiction, cioè la dipendenza dalla pornografia on-line, la possibilità di interagire realmente con un’altra persona è quasi sempre assente. Il fruitore del materiale porno on-line, è da solo davanti ad uno schermo che proietta immagini, al fine di procurarsi quelle più consone alla masturbazione ed al successivo orgasmo, che andrà a sciogliere la tensione eccitatoria e terminerà la ricerca spasmodica di porno hard. La ricerca compulsiva di autoerotismo rischia però di compromettere il rapporto di coppia, quando questo è presente o di pregiudicare lo sviluppo di relazioni amorose, che nel cyber dipendente possono causare estremo disagio vista la necessità del confronto diretto con l’altro. La continua masturbazione davanti ai materiali video pornografici offerti dalla rete, può, inoltre, portare ad un crescente diminuzione del desiderio nei confronti del proprio partner ed elicitare l’ansia da prestazione; fattore completamente assente nell’autoerotismo che spesso viene preferito proprio per evitare questa possibile frustrazione.
Nella cyber-porn addiction, la ricerca di materiale può divenire così pregnante da occupare diverse ore al giorno, alle quali seguono inevitabilmente, vissuti di isolamento e solitudine. Per chi è interessato da questa dipendenza, qualsiasi momento può essere buono per collegarsi, in particolar modo quando si sente la necessità di scaricare stress, ansia o rabbia accumulati durante il giorno. Il soggetto sente spesso il disagio di questa sua dipendenza e seppur voglia liberarsene, difficilmente ci riesce in maniera autonoma. Il coinvolgimento della famiglia, spesso non dà buoni risultati, se non viene contenuto in un setting terapeutico adeguato, poiché in assenza di una presa in carico, il comportamento del nucleo familiare è spesso di un controllo spasmodico che però rischia di ingenerare ulteriore ansia nel cyber dipendente.
Può capitare a tutti di imbattersi in materiale pornografico in rete, per molteplici motivi, quando però si incorre in una ricerca continua di tale materiale, visti anche i vantaggi secondari che offre, l’individuo può instaurare una vera e propria dipendenza che lo aliena dalla realtà circostante e che lo costringe a pratiche di isolamento, allontanandosi sempre più dalla dimensione sociale. In questi casi è importante che la persona, avvertita la dipendenza, scelga di rivolgersi a dei professionisti che possano aiutarla, attraverso percorsi mirati e validati.
Stai attraversando un momento difficile? Prenota una sessione e inizia ora a risolvere i tuoi problemi, attraverso l’aiuto del Dr. Vincenzo Mandrillo.