Sessualità e Terminologia: Facciamo Chiarezza

Sessualità e terminologia - facciamo chiarezza

Articolo scritto dalla Dr.ssa Silvia Bernardini1

1. Identità di genere

Il tema dell’identità di genere ha assunto negli ultimi decenni una rilevanza sempre più importante nella sfera pubblica. Soprattutto negli ultimi anni, persone con alta visibilità mediatica come attori, cantati e personaggi pubblici, hanno contribuito a portare l’attenzione su questa tematica creando sempre maggiore sensibilizzazione e awareness.

Quando si parla di gender (trad. genere), si parla inevitabilmente anche di tutti gli aspetti sociali, culturali, biologici e politici che sono strettamente intrecciati tra loro. Oltre a questi fattori è importante considerare gli aspetti psicologici e soprattutto quelli identitari che incorrono ogni qualvolta ci si approccia a questo tema. Si pensi ad esempio, in che modo i termini “maschio e femmina” siano inconsapevolmente ed inevitabilmente legati a dei ruoli, delle funzioni e a delle aspettative, strettamente connesse agli aspetti socioculturali.

Se pensiamo ai termini maggiormente conosciuti con cui si “categorizza” la sessualità di un individuo (eterosessuale, bisessuale, omosessuale ecc…) possiamo dire che ad oggi questi ruoli tradizionali sono diventati un limite per tutte quelle persone che sentono di non appartenere né all’una né all’altra categoria. Da qui i termini Transgender, non binario, Queer, Genderfluid (per citarne alcuni) che meglio delineano l’aspetto identitario di una persona.

In questa sede verranno descritti alcuni dei termini che sono entrati a far parte del nostro vocabolario quotidiano e non solo.

2. Una premessa importante…

Prima di entrare nello specifico delle diverse definizioni di identità di genere, è opportuno fare un passo indietro e chiarire altri aspetti altrettanto importanti. Si sente spesso parlare di identità, orientamento ed espressione sessuale. Ma a cosa si riferiscono esattamente?

Eli R. Green, del centro studi sulla sessualità umana della Widener University della Pennsylvania e Luca Maurer, del centro per la formazione, l’assistenza e i servizi LGBT dello Ithaca College di New York, hanno contribuito a redigere un glossario sulle definizioni di genere, pubblicato poi nel volume The Teaching Transgender Toolkit.

Tra le varie definizioni, vengono riportate le seguenti:

  1. Genere binario
    la classificazione di genere della persona basata esclusivamente sul sesso assegnato alla nascita (quindi su evidenza genetica e anatomica), non tenendo in considerazione l’aspetto dell’identità e dell’espressione di genere che si verrà a manifestare durante la crescita. È quindi ritenuto limitante per tutte quelle persone che sentono di non appartenere né al genere maschile né a quello femminile.
  2. Identità di genere
    è il risultato di una profonda consapevolezza personale ed interiore del genere con cui una persona si identifica, a prescindere dal sesso biologico.
  3. Espressione di genere
    il modo in cui un individuo esprime il proprio genere. Si parla quindi del modo di vestire, della gestualità, dell’inflessione della voce, ecc… L’espressione di genere non necessariamente corrisponde all’identità di genere.
  4. Orientamento sessuale
    si riferisce a dove si indirizza la preferenza sessuale di una persona. Può essere verso una persona dello stesso sesso, del sesso opposto, di entrambi i sessi o a prescindere dal sesso o dal genere.
  5. Genere conforme/non conforme
    quando l’espressione di genere è conforme alle norme e aspettative sociali.
    La non conformità di genere viene spesso erroneamente confusa con l’orientamento sessuale.

A questa classificazione aggiungiamo un’ulteriore definizione che può sembrare scontata ma necessaria da chiarire:

3. Sesso biologico

la determinazione del sesso basata su diversi fattori tra cui i cromosomi (XX femmina, XY maschio), genitali, gonadi e ormoni. La maggior parte degli individui, in base a questi fattori, è classificato come maschio o femmina. Ci sono tuttavia dei casi in cui non è possibile fare questa distinzione netta. In questi casi si fa riferimento alla categoria Intersessuale che verrà descritta in seguito.

4. A ognuno la sua identità

Questi concetti base sono la chiave per poter comprendere in modo più chiaro i termini con cui ognuno può esprimere al meglio la propria identità, sessuale e non.
L’elenco riportato non pretende di essere esaustivo ma verranno indicati alcuni dei termini più comunemente utilizzati (è interessante sapere che il social network Facebook ha aggiunto circa 50 opzioni tra cui ogni utente può scegliere per indicare la propria identità di genere, oltre all’iniziale “maschio/femmina”).

Vediamone alcuni:

  1. Agender
    persona che non si classifica con alcuna identità di genere: uomo, donna o altro.
  2. Cisgender
    un individuo la cui identità di genere corrispondere al sesso biologico assegnato alla nascita. Se l’identità di genere è conforme al sesso biologico, non lo è necessariamente l’orientamento sessuale o l’espressione di genere. 
  3. Genderfluid
    persona la cui identità di genere oscilla tra maschile e femminile.
  4. Intersessuale
    persona con disturbo dello sviluppo sessuale (DSD). È una conformazione genetica, genitale e ormonale che rende difficile classificare il sesso della persona alla nascita. Si fa riferimento a tutte quelle situazioni in cui vi è una combinazione di cromosomi maschili e femminili, tessuti ovarici e testicolari e altre caratteristiche sessuali. Era solito usare il termine “ermafrodito”, oggi considerato un termine desueto.
  5. LGBTQ
    Acronimo che indica lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer. Spesso, questa sigla viene erroneamente associata al concetto di “non eterosessuale”. Tale associazione è scorretta, perché implicherebbe che l’essere transgender sia un orientamento sessuale.
  6. Non binario
    questo termina indica quelle persone la cui identità ed espressione di genere non rientra nella categorizzazione “binaria” di maschio/femmina.
  7. Queer
    termine generico per indicare tutte quelle persone non eterosessuali e non cisgender.
  8. Transgender
    questo termine, viene utilizzato per tutte quelle persone la cui identità di genere non corrispondere al sesso biologico assegnato alla nascita. Una ragazza o donna transgender, è una persona che si sente ragazza/donna a cui è stato assegnato il sesso biologico maschile alla nascita. Allo stesso modo, un ragazzo o uomo transgender è una persona che si sente ragazzo/uomo a cui è stato assegnato il sesso femminile alla nascita.
  9. Disturbo di identità di genere (DIG)
    è la diagnosi medica per quelle persone che hanno una forte identificazione col sesso opposto rispetto a quello assegnato alla nascita che comporta grande sofferenza e compromissione del funzionamento delle attività quotidiane.

L’inclusione di questa categoria nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali) ha portato diverse controversie e polemiche, perché implica che la disforia di genere sia una malattia mentale. Tuttavia, in alcuni Paesi tale diagnosi è la conditio sine qua non per accedere all’iter di transizione di sesso, non altrimenti possibile. 

Questa panoramica ha avuto come obiettivo quello di portare alla luce la complessità di questo tema e fornire quelle indicazioni basilari per trattare l’argomento con più consapevolezza. Spesso, infatti, si fa confusione rischiando di attribuire etichette e giungere a conclusioni dettate da stereotipi e “sentito dire”. Il tema della sessualità così inteso ha voluto evidenziare l’importanza di considerare in primis la dimensione identitaria della persona.

Può succedere che questo aspetto si scontri con fattori esterni (ed interni) non sempre favorevoli, che variano considerevolmente a seconda della posizione geografica, delle caratteristiche socioculturali, dell’educazione e dei valori familiari. Molto spesso, la consapevolezza di riconoscersi o non riconoscersi in “una o nell’altra categoria” può essere fonte di disagio e sofferenza per la persona come se il proprio senso di identità di genere e/o orientamento sessuale possa in qualche modo intaccare il valore di sé. Negli ultimi anni sono varie le Associazioni, di psicologi e non solo, che stanno lavorando per ridurre la discriminazione e i pregiudizi legati a questo tema, promuovendo campagne di informazione e sensibilizzazione con lo scopo di trasformare questo scontro in un incontro, fondato sul rispetto e l’accettazione reciproca. 

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