Articolo scritto dalla Dr.ssa Maria Fragliasso
Il termine sexting deriva dall’inglese ed è composto da due parole, “sex” e “texting” (cioè “sesso” e “messaggiare”). Con queste parole si intende generalmente lo scambio messaggi, audio, immagini o video – specialmente attraverso smartphone o chat di social network – a sfondo sessuale o sessualmente espliciti, comprese immagini di nudi o seminudi. Questo fenomeno si è molto diffuso negli ultimi anni (Levick & Moon 2010) anche tra gli adolescenti e rientra nei processi di costruzione e scoperta della propria identità e sessualità, tipici di questa fase del ciclo di vita.
Gli adolescenti si scambiano immagini e/o video a sfondo sessuale come dimostrazione di amore o di coraggio, per divertimento, per sentirsi grandi o socialmente accettati.
Uno dei principali punti di forza del sexting è sicuramente il tramite tecnologico. I principali device tecnologici permettono, infatti, agli adolescenti di sentirsi liberi di mostrarsi, sperimentarsi e di mettersi in gioco senza limiti aggirando così le insicurezze tipiche della loro età. Il mondo virtuale li abbaglia e li seduce, permette loro di giocare con la sessualità a distanza senza sentirsi coinvolti fisicamente con l’altro.
1. Adolescenti vulnerabili, confusi e attratti da mondi trasgressivi
L’adolescenza è una fase del ciclo vitale delicata e complessa, caratterizzata da confusione, dalla difficoltà di accettare il proprio corpo in trasformazione, la paura di non piacere e il forte desiderio di sentirsi parte del gruppo di coetanei.
L’adolescente si sente a metà strada tra l’essere bambino e l’essere adulto con sentimenti ambivalenti rispetto a dove posizionarsi lungo questo continuum; la trasgressione è un modo per sentirsi parte del desiderato mondo adulto e il corpo ricopre un ruolo importante. Rappresenta per l’adolescente il luogo di appartenenza ma al contempo lo inquieta perché in continuo cambiamento e quindi perennemente estraneo.
Questo corpo, amato e temuto, proprio ed estraneo, viene messo in mostra, abbellito, tatuato o anche maltrattato; il più delle volte in modo clandestino e quindi trasgressivo.
Il sexting è attraente permette di osare e trasgredire con leggerezza. Il corpo attraverso le immagini o i video viene esaltato con pose spinte e sguardi seducenti nel tentativo di ricevere dagli altri quegli apprezzamenti che nutrono di sicurezza, di accettazione, di autostima.
Questa sovraesposizione del proprio corpo è però pericolosa e può contribuire allo sviluppo di un disagio anche significativo oltre che esporre i ragazzi a dei rischi.
2. Diffuso si ma non privo di rischi. Quando il sexting diventa un problema
A chi non è capitato di condividere una foto in costume o in una posa provocante? A chi non è capitato di condividere un’immagine o un video con l’amica/o per avere un parere sull’ abito o l’intimo acquistati? o per condividere un momento di relax dalla spa o dalla vasca da bagno? A chi non è capitato di scambiarsi immagini o video spinti col proprio partner?
Nella maggior parte dei casi, chi invia immagini o video sessualmente espliciti o provocanti, ripone piena fiducia nel destinatario, una fiducia molto spesso sovrastimata e che può essere tradita con conseguenze importanti. Troppo spesso le foto o i messaggi condivisi con persone conosciute finiscono nelle mani di terzi.
Inviare immagini e video privati rende vulnerabili poiché espone al rischio di possibili ricatti da parte di un ex partner (revenge porn), di un malintenzionato, di un amico/a o addirittura di un cyber bullo che possono diffondere questo materiale con estrema facilità e velocità.
Questi contenuti possono ledere alla reputazione di chi è ritratto e creargli problemi relazionali o addirittura di lavoro.
E’ bene ricordare che conservare immagini e/o video a sfondo sessuale o sessualmente espliciti di minori sul proprio pc o sullo smartphone potrebbe essere considerato diffusione o detenzione di materiale pedo-pornografico ed è quindi un reato.
3. E’ successo e ora?
Nel caso in cui immagini e/o video vengano diffuse senza il proprio consenso è importante rivolgersi al più vicino Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni con l’obiettivo di ottenere la rimozione del materiale online e il blocco della sua diffusione attraverso i dispositivi mobili.