Articolo scritto da Dr.ssa Erika Trombotto
La medicina comportamentale riconosce che la mente ed il corpo sono profondamente interconnessi e che lo studio di questi collegamenti è di vitale importanza per una più piena comprensione della salute e della malattia. La mente ed il corpo infatti si scambiano informazioni emozionali costantemente attraverso un circolo virtuoso, in caso di accadimenti positivi e vizioso quando ci sentiamo minacciati o in pericolo.
1. Stress acuto
Lo stress è una risposta psicologica e fisiologica che l’organismo mette in atto nei confronti di compiti, difficoltà o eventi della vita valutati come eccessivi o pericolosi. La sensazione che si prova in una situazione di stress è di essere di fronte ad una forte pressione mentale ed emotiva.
Hans Selye, medico austriaco ricordato per le sue ricerche rispetto allo stress, definisce questo stato come la risposta specifica dell’organismo a qualsiasi pressione o richiesta, intendendo come organismo la diade mente e corpo. Il nostro corpo reagisce allo stress innescando una serie di risposte fisiologiche, producendo ormoni come il cortisolo e dei neurotrasmettitori come l’epinefrina e la norepinefrina.
Lo stress non è di per sé per forza negativo: esiste uno stress positivo (Eustress) che ci rende in grado di adattarci positivamente alle situazioni; si tratta di richieste ambientali che siamo in grado di affrontare con le nostre risorse e che viviamo come delle sfide positive le quali possono migliorare la nostra immagine di noi e farci sentire meglio. Possiamo imparare a distinguere lo stress positivo da quello negativo che chiamiamo invece Distress: ovvero quando la reazione di lotta o fuga si sviluppa senza che vi sia una reale minaccia imminente per la nostra vita, raggiungiamo l’apice dell’eccitazione, ma non abbiamo la conseguente scarica fisica e nemmeno la fase di recupero. Succede allora che tratteniamo all’interno, tutta la nostra carica emotiva e non permettiamo al nostro organismo dopo che si è stancato, di riposarsi.
2. Stress Acuto e la sua reazione lotta o fuga
Una reazione da stress acuto si verifica quando si sviluppano dei sintomi a causa di un episodio particolarmente stressante. La parola acuto sta ad intendere che i segnali si sviluppano rapidamente, ma non durano a lungo. Gli eventi in questione di solito sono di natura grave, e una reazione da stress acuto si verifica tendenzialmente dopo un avvenimento critico inaspettato. Alcuni esempi potrebbero essere, subire un grave incidente, avere un lutto improvviso, o altri eventi di tipo traumatico. Per capire meglio lo stress è importante capire cose succede nel nostro cervello e al nostro sistema nervoso: una struttura del nostro cervello che si chiama Ipotalamo, controlla le attività neurali ed è l’interruttore centrale del sistema nervoso autonomo; appartiene al sistema limbico ovvero il centro delle emozioni. Il sistema nervoso autonomo si divide in sistema simpatico che ha la funzione di accelerare i processi interni del corpo ed il sistema parasimpatico che ha la funzione di stimolare il rallentamento, il recupero ed il rilassamento. Il corpo umano di fronte a ciò che percepisce una minaccia o un pericolo, innesca automaticamente la stessa reazione di “allarme”, anche se non esiste un pericolo di vita reale. Nella vita quotidiana incontriamo una serie di stressori interni ed esterni come per esempio le preoccupazioni economiche, problemi di salute, frustrazioni lavorative, il traffico, le attese e così via; il corpo umano però non sempre riesce a distinguere e capire la differenza. Il nostro sistema mente e corpo non fa distinzioni tra ciò che è una minaccia esterna (per esempio un cane che ci ringhia) ed una interna (un pensiero, un ricordo che ci turba, una preoccupazione per il futuro): esse vengono trattate allo stesso modo ovvero come minacce da eliminare, combattere o dalle quali fuggire.
3. Sintomi fisici causati da una reazione di stress acuto
Quando mettiamo in atto la reazione lotta e fuga, il nostro corpo reagisce in diversi modi:
- Aumenta la frequenza cardiaca e della pressione sanguigna
- Aumento della respirazione e dell’apertura delle vie aeree per aumentare l’apporto di ossigeno
- Diminuzione dell’apporto sanguigno nel tratto digerente e ai reni, per risparmiare il sangue nei sistemi che non sono immediatamente necessari. La digestione si ferma o rallenta considerevolmente, la bocca diventa secca
- Aumenta il pallore perché i vasi che irrorano la pelle si riducono per prevenire perdite di sangue in caso di ferite
- Aumento della sudorazione e della temperatura corporea durante lo sforzo muscolare
- Aumento della densità del sangue
- Aumento della metabolizzazione delle cellule grasse e del glucosio nel fegato, per produrre energia immediata
- Mobilitazione cellule immunitarie per combattere eventuali infezioni
Insomma il nostro corpo si mobilita in tanti processi; non solo si attivano anche una serie di neurotrasmettitori che sono coinvolti nella reazione allo stress:
l’Epinefrina (o adrenalina), che insieme alla norepinefrina, attiva una risposta immediata e veloce dell’organismo preparandolo per grandi sforzi fisici.
Il Cortisolo è l’ormone coinvolto nella risposta allo stress che ha sostanzialmente la funzione di prelevare risorse ed energie dai vari sistemi dell’organismo e di mobilitarli in funzione della risposta di stress.
3.1 I sintomi di reazioni di stress acuto possono comprendere
- Sintomi psicologici come ansia, cali di umore, irritabilità, alti e bassi emotivi, insonnia, scarsa concentrazione, voglia di stare da solo.
- Sogni ricorrenti, che possono essere sgradevoli.
- Evitare tutto ciò che può innescare ricordi. Questo può significare evitare persone, conversazioni, o altre situazioni, in quanto causano disagio e ansia.
- Comportamento imprudente o aggressivo che può degenerare in un atteggiamento auto-distruttivo.
- Sentirsi emotivamente insensibile e distaccato dagli altri.
- L’individuo non riesce più a provare piacere in attività che prima lo procuravano e può percepire il mondo come irreale o sentirsi in una bolla.
- Possono essere presenti sintomi depressivi come disperazione e insoddisfazione esistenziale.
- Senso di colpa per essere rimasti incolumi o per non aver aiutato gli altri.
4. Cura per lo Stress Acuto
Per lo stress acuto, di solito, i sintomi svaniscono quando l’evento stressante termina. Occorre però capire e comprendere la causa dei sintomi, e condividere quello che ci accade. Capire la causa dei sintomi e parlare delle cose con un amico o un familiare può aiutare. Tuttavia, alcuni soggetti presentano sintomi più gravi o che possono protrarsi nel tempo. In questi casi può essere d’aiuto la psicoterapia. La psicoterapia è una terapia strutturata sul dialogo tra paziente e terapista, basata sull’idea che certi modi di pensare possano scatenare problemi di salute mentale. Il terapeuta aiuta a capire i modelli di pensiero attuali del paziente. In particolare, costituisce una guida nel riconoscimento di eventuali idee o pensieri nocivi, inutili e false. L’obiettivo è quindi volto a cambiare i modi di pensare per evitare che determinate idee affollino la mente delle persone e aiutare i pazienti ad acquisire schemi di pensiero più realistici. Un’altra opzione può essere quella di assumere un farmaco: un beta-bloccante è una medicina che può aiutare ad alleviare alcuni sintomi fisici che sono causati dal rilascio di ormoni dello stress. I beta-bloccanti non creano dipendenza, non sono tranquillanti, e non causano sonnolenza o compromettono le prestazioni. Si possono assumere seguendo le indicazioni del medico. Altri strumenti possono essere le tecniche di rilassamento come la mindfulness, il training autogeno, lo yoga, etc…queste ci permettono, oltre a rilassarci, a cambiare il modo in cui rispondiamo agli stressori e possiamo farlo per esempio con la consapevolezza, imparando a rispondere anziché a reagire allo stress.
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