Stress sul posto di lavoro: sintomi, cause e cura

Paulis - Stress sul posto di lavoro

Articolo scritto dal Dr. Andrea Paulis

Da Marzo 2020 la vita di ciascuno di noi è cambiata, così come sono cambiate le nostre abitudini e la sfera privata e lavorativa hanno dovuto incrociarsi, sovrapporsi e mutare per rimanere al passo con esigenze sempre diverse, sempre nuove, sempre in divenire.
La pandemia da Covid-19 ha trasformato la vita lavorativa della maggior parte di noi, costringendo a interfacciarsi tramite uno schermo ma ognuno a casa propria, a dividere lo spazio e il tempo tra impegni lavorativi e vita privata, a destreggiarci tra lezioni online e meeting su piattaforme online.
In realtà, lo stress legato all’attività lavorativa, o stress lavoro-correlato, rappresenta una delle delle sfide principali che l’Europa si trova ad affrontare nel campo della salute mentale. Difatti ad oggi paghiamo il caro prezzo di una società sempre in evoluzione che affronta ritmi incalzanti. I cambiamenti nel mondo del lavoro sottopongono gli individui a pressioni costanti, contratti a tempo determinato, aspettative irrealistiche circa il successo e salari spesso non commisurati al lavoro svolto. Eu-Osha, l’agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, riporta che il fenomeno dello stress correlato al lavoro costituisce la prima causa di assenteismo tra i lavoratori, causando tra il 50% e il 60% delle giornate di assenza.

1. Cosa si intende per stress sul posto di lavoro

Nel corso degli anni sono state date diverse definizioni di stress ma una delle più accreditate pone l’accento proprio sull’interazione tra ambiente e individuo. Infatti con il termine “stress”, intendiamo lo stato psicologico e fisico che emerge quando le risorse dell’individuo non sono sufficienti per far fronte alle esigenze e alle pressioni ambientali. Pertanto, è più probabile percepire stress in alcune situazioni rispetto ad altre e alcuni individui possono essere più esposti a stress rispetto ad altri. 

2. Cause dello stress sul posto di lavoro

Il livello di stress sperimentato dipende dal funzionamento di due meccanismi fisiologici protettivi:

  1. “Reazione all’allarme”. Di fronte a una minaccia per la nostra sicurezza, la nostra prima risposta è l’attivazione fisiologica, attraverso la quale i nostri muscoli si irrigidiscono e la respirazione assieme alla frequenza cardiaca diventano più rapide. Questo ci torna utile quando la minaccia è, ad esempio, un leone inferocito che corre verso di noi. O combattiamo o fuggiamo. Le minacce odierne tendono a essere però di natura molto differente, ad esempio un attacco verbale ingiustificato da parte di un superiore al lavoro. Di solito non è socialmente accettabile agire con “attacco o fuga” ed è necessaria una modalità alternativa per esprimere l’energia emotiva e fisica che ne deriva. 
  2. “Adattamento”. Il secondo meccanismo adattivo ci consente di smettere di rispondere quando apprendiamo che gli stimoli nell’ambiente non sono più una minaccia per la nostra sicurezza. Ad esempio, quando per la prima volta trascorriamo del tempo in una casa vicino a una linea ferroviaria, la nostra reazione ai treni che ci sfrecciano davanti è di sorpresa, di sussulto. Nel tempo, la nostra risposta diminuisce.

Lo stress si manifesta quando uno di questi meccanismi non funziona correttamente o quando è difficile passare dall’uno all’altro in modo appropriato. È la percezione, o la valutazione, di uno stimolo che determina se una specifica situazione o uno specifico evento provocheranno o meno stress. Questa è la base del modello transazionale dello stress, per cui la capacità di una persona di prevenire o ridurre lo stress è determinata, in primo luogo, dalla valutazione che quella persona fa della minaccia all’interno di una situazione (valutazione primaria) e in secondo luogo, dalla valutazione delle le sue strategie di coping per affrontare quella minaccia (valutazione secondaria).

3. Fattori che causano stress sul posto di lavoro

Il posto di lavoro è una fonte importante sia di richieste e pressioni che causano stress, sia di risorse strutturali e sociali per contrastare lo stress. I fattori sul posto di lavoro che sono stati associati allo stress e ai rischi per la salute possono essere classificati distinti in due categorie: quelli che hanno a che fare con il contenuto del lavoro e quelli che hanno a che fare con il contesto sociale e organizzativo del lavoro.
Quelli intrinseci al lavoro includono orari lunghi, sovraccarico di lavoro, pressione rispetto alle scadenze, compiti difficili o complessi, carenza di pause, mancanza di varietà e cattive condizioni fisiche del lavoro (ad esempio, spazio, temperatura, luce).
Esistono altre due potenziali fattori stressanti: le relazioni sul lavoro e la cultura organizzativa. I manager critici, esigenti, non solidali o prevaricanti creano stress, mentre una dimensione sociale positiva del lavoro e un buon lavoro di squadra lo riducono.

Una cultura organizzativa di straordinari non pagati o “presenteismo” provoca stress sul posto di lavoro. D’altra parte, una cultura che coinvolge le persone nelle decisioni, tenendole informate su ciò che sta accadendo nell’organizzazione e fornendo buoni servizi e strutture ricreative riduce questo stress. Il cambiamento organizzativo, come fusioni, delocalizzazione, “ridimensionamento” del personale sono tutti fattori altamente stressanti.

4. Sintomi dello stress sul posto di lavoro

Le risposte acute allo stress sul posto di lavoro, possono riguardare le aree dell’emotività (per esempio, ansia, depressione, irritabilità, affaticamento), del comportamento (per esempio, isolamento, aggressività, pianto, demotivazione), del pensiero (per esempio, difficoltà di concentrazione e nella risoluzione dei problemi ) o sintomi fisici (ad esempio, palpitazioni, nausea, mal di testa). Inoltre, se lo stress sul posto di lavoro persiste, avvengono veri e propri cambiamenti nel funzionamento neuro-endocrino, cardiovascolare, autonomo e immunologico, del nostro corpo. Tutto ciò può facilmente condurre a problemi di salute mentale e fisica (ad esempio ansia, depressione, malattie cardiache).

5. Come fronteggiare lo stress sul posto di lavoro

Al fine di ridurre i livelli di stress sul posto di lavoro, è necessario prestare attenzione al nostro ambiente lavorativo e quando necessario imparare a dire dei No, cercare di intervenire in maniera più assertiva sull’ambiente circostante cercando di renderlo più vivibile. È importante imparare a delegare (quando possibile) le proprie responsabilità e ridimensionare le aspettative perfezionistiche sul proprio operato.

Secondo l’evidence-based, qualsiasi approccio di psicoterapia può essere aiuto in tal senso. Ad esempio, la psicoterapia cognitivo-comportamentale è utile per ristrutturare il proprio stile di pensiero in favore di una maggiore assertività e dall’altro lato prevede protocolli mindfulness-based particolarmente indicati per la gestione dello stress.

Conclusioni

Oltre all’ambiente lavorativo, è importante agire sul proprio corpo, praticando ad esempio una regolare attività fisica e dedicando del tempo all’apprendimento di tecniche di rilassamento.

Ovviamente, altresì importante è la possibilità di agire sul proprio stress mentale; in questo senso è utile rivolgersi ad uno specialista della salute mentale, sia per apprendere modalità funzionali di relazionarsi con l’ambiente che per prendersi cura della propria persona a tutto tondo. 

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