“Una donna a pezzi”: Il dolore del Lutto Perinatale

“Una donna a pezzi”_ il dolore del lutto perinatale

Articolo scritto dalla Dr.ssa Benedetta Ghimenti

Il film di Kornél Mundruczó “Pieces of a woman” prende spunto dall’esperienza del regista per narrare una grande sofferenza, così grande che si fa fatica a raccontarla. Il titolo del film, tradotto in italiano “Una donna a pezzi”, ci parla di che cosa può accadere nella mente di un genitore  quando un processo naturale come la nascita di un bambino si interrompe all’improvviso.

La perdita di un figlio, infatti,  può essere annoverata tra le esperienze più traumatiche nella vita di una persona, un’esperienza mentalmente e fisicamente devastante, capace di mettere in crisi le convinzioni più profonde, la visione della vita e del futuro, le relazioni affettive e il senso e l’immagine di sé.

 Il film si apre con gli ultimi preparativi di una coppia per l’arrivo della loro prima figlia. Nella prima mezz’ora, tuttavia, assistiamo a ciò che di più doloroso poteva accadere: durante il parto in casa, dopo diversi tentativi di salvarla, la bambina muore. 

Martha e Sean si trovano di fronte, quindi, a un grandissimo dolore e ognuno di loro lo affronterà a modo proprio, come può in quel momento, cercando di convivere con il senso di vuoto e di perdita.

1. Il lutto perinatale

Quando si parla di lutto perinatale si considera la perdita del bambino nella seconda metà della gravidanza e nelle settimane successive alla nascita.

 L’intensità del dolore legata a questa tipologia di lutto non dipende tanto dall’età gestazionale in cui avviene, ma dal grado di investimento affettivo che la coppia di genitori ha riversato su quel bambino. Infatti in molti casi si crea già un attaccamento tra genitori e figlio molto prima del parto: i genitori lo hanno visto attraverso le ecografie, hanno percepito i calci nella pancia, hanno sentito il suo battito cardiaco, se lo sono immaginato e gli hanno dato un nome.

2. Le fasi del lutto perinatale 

Il lutto perinatale, come in generale ogni tipo di lutto, necessita di tempo per essere elaborato e può essere suddiviso in alcune fasi che è necessario attraversare per superare il dolore.

2.1 Lo shock

Lo shock caratterizza i primi giorni dopo la perdita. Si può provare stordimento, incredulità, negare quello che è accaduto. Nel film in breve tempo Martha torna al lavoro e sembra voler tornare alla vita precedente, come se non riuscisse a credere veramente di aver perso la sua bambina.

2.2 La realizzazione

In questa fase emerge la consapevolezza della perdita e si entra in contatto con il dolore. Per Martha questa fase emerge a partire dai segnali che il suo corpo le manda, come per esempio la perdita di latte dal seno. In Martha vediamo l’incomunicabilità del dolore, mentre in Sean il bisogno di urlarlo con tutta la sua voce. 

2,4 La protesta

Dopo aver preso contatto con il dolore emergono il senso di colpa e la rabbia, associato al pensiero che qualcosa poteva essere fatto per evitare l’accaduto. Ci può essere la ricerca di un nemico, spesso trovato nei medici e nel contesto ospedaliero. Nel film vediamo come tanta rabbia viene riversata sull’ostetrica, contro cui la coppia attiva un processo legale.

2.5 La disorganizzazione

In questa fase spesso compaiono depressione e tendenza all’isolamento. Si può non aver voglia di vedere familiari o amici, ma in alcuni casi accade anche di allontanarsi dal proprio partner, soprattutto se i due genitori affrontano il dolore in modo differente. 

Sean e Martha  non riescono più a riconoscersi e ritrovarsi, la rabbia e i silenzi aumentano giorno dopo giorno, fino a che la distanza fra loro diventa evidente e impossibile da colmare.

2.6 L’accettazione

Questa è la fase in cui la sofferenza comincia ad attenuarsi, la ricerca della solitudine e l’evitamento si riducono ed è possibile che ricompaia il desiderio di maternità. Nel film viene utilizzata la metafora dei semi di mela di cui Martha si prenderà cura  per vederli crescere fino a germogliare. E’ proprio in quel momento che sembra riemergere nella donna la speranza. Il dolore si trasforma e quei germogli diventeranno alberi rigogliosi, attraverso cui si può intravedere l’inizio di una nuova vita.

Il passaggio in tutte queste fasi e il rimanere a contatto con la sofferenza permetterà a Martha di perdonare l’ostetrica, la madre invadente e giudicante e alla fine sé stessa.

3. Gli aspetti specifici del lutto perinatale

Il lutto perinatale presenta gli aspetti del normale processo di lutto, ma con alcune differenze. Prima di tutto questa tipologia di lutto è un evento inatteso, che va contro la linea naturale della vita in cui sono i figli che assistono alla morte dei genitori, e quindi particolarmente inspiegabile dal punto di vista emotivo. 

Il lutto perinatale, inoltre, non è riconosciuto socialmente e culturalmente, spesso totalmente negato o minimizzato, lascia la coppia nella solitudine e nel silenzio. Infatti è un’esperienza difficilmente comprensibile da chi non ha attraversato la stessa sorte e possono essere frequenti frasi come “Tanto fra poco avrai un’altra gravidanza”, “Se proprio doveva succedere meglio adesso”.
Elaborare un lutto di questo tipo non significa in alcun modo dimenticare il bambino scomparso, ma collocarlo nella propria storia personale e familiare. E’ importante riuscire a utilizzare i ricordi del proprio bambino in modo tale da potergli restituire dignità e memoria.

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