Articolo scritto dal Dr. Roberto Marchetti
L’ipnosi rappresenta uno stato speciale di coscienza attraverso il quale si sospendono temporaneamente le facoltà mentali critiche della persona, portandola a utilizzare principalmente l’immaginazione o il pensiero del processo primario. In tale condizione, si attua una modificazione del sistema parasimpatico che porta questa porzione del sistema nervoso autonomo a prendere il sopravvento. In questo stato, le suggestioni ipnotiche presentate alla persona attivano le sue risorse interne creando nuove connessioni psicologiche. La ricerca scientifica dimostra come l’ipnosi rappresenta un metodo straordinariamente efficace per comunicare con la mente inconscia e innescare a proprio beneficio processi mentali o fisiologici non regolati coscientemente.
Esistono due tipi di Ipnosi quella tradizionale e l’ipnosi Ericksoniana e oggi noi ci serviremo di quest’ ultima in questo articolo. Con ipnosi Ericksoniana si intende l’approccio teorico e pratico offerto da Milton Erickson all’ipnosi. Questo modello nasce dagli studi e dagli esperimenti del suo autore che, tra gli anni ’20 e ’70 del 1900, riprende una pratica ritenuta oramai a margine del mondo accademico per ridarne credito, non solo come tecnica in sé, ma come vero e proprio modello terapeutico.
1. La trance ipnotica
Per Erickson, lo stato ipnotico implica “la perdita di orientamento nei confronti della realtà esterna e lo stabilirsi di un nuovo orientamento nei confronti di una realtà astratta” Milton Erickson (Initial Experiments Investigating the Nature of Hypnosis, in American Journal Clinical Hypnosis, 1964, 7, pp. 152-162).
L’ipnosi ericksoniana, all’interno di un contesto scientifico e di sperimentazione continua, perde l’aspetto spettacolare e manipolatorio che caratterizzava la vecchia ipnosi, per restituire potere alla persona, alle sue risorse e alla relazione con l’ipnoterapeuta.
L’ipnotista perde il suo ruolo autoritario per adattare il proprio lavoro alla persona, che viene intesa come attiva, partecipe e dotata di risorse e abilità autoipnotiche.
Il rapporto diventa così un legame intenso e di profonda collaborazione, in cui l’ipnoterapeuta – esperto del metodo – aiuta la persona ad osservarsi e riconoscersi per le capacità e peculiarità che le sono proprie, tra cui, appunto, la capacità di entrare in trance.
Nell’ipnosi Ericksoniana, il terapeuta accompagna il paziente in un percorso di scoperta e di utilizzo delle proprie risorse inconsce affinché possano realizzarsi i cambiamenti desiderati. Gli interventi hanno carattere apparentemente minimale l’attenzione del terapeuta è volata accogliere i micro segnali che indicano lo stato attuale del paziente e il livello raggiunto nella sua evoluzione personale
2. Quando si parla di disfunzione sessuale ?
Elenchiamo le varie tipologie di disfunzione:
Disturbi del Desiderio Sessuale:
- Disturbo da Desiderio Sessuale Ipoattivo
- Disturbo da Avversione Sessuale
Disturbi dell’Eccitazione Sessuale:
- Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile
- Disturbo Maschile dell’Erezione
Disturbi dell’Orgasmo:
- Disturbo dell’Orgasmo Femminile
- Disturbo dell’Orgasmo Maschile
- Eiaculazione Precoce
Disturbi da dolore sessuale:
- Dispareunia
- Vaginismo
In questa sede non ci focalizzeremo sui motivi ma è ovvio che prima di procedere si dovranno escludere le cause organiche e le condizioni mediche che hanno portato una disfunzione con un’ accurata diagnosi differenziale e in caso di dubbi diagnostici si procederà a inviare il paziente allo specialista medico idoneo (Urologo, Ginecologo, Andrologo).
3. L’utilizzo dell’ipnosi nella sessuoterapia
L’utilizzo dell’ipnosi nella sessuoterapia consente di aumentare la motivazione e la disponibilità al rapporto sessuale, facilitare il rilassamento con conseguente diminuzione dell’ansia e dello stress derivante dalla previsione di una prestazione inefficace o dalla paura di essere rifiutati e non saper controllare le proprie emozioni, incrementare la fiducia in sé stessi desensibilizzando la persone dalle immagini negative e dal colloquio controproducente che si auto-inducono e che ostacolano una soddisfacente vita sessuale, far accedere la persona alla proprie risorse in modo che possa trovare nuove soluzioni a vecchi problemi raggiungendo gli obiettivi desiderati, esplorare i conflitti sottostanti al sintomo, acquisire una nuova capacità di autocontrollo sui pensieri e le immagini negative. La terapia psicologica deve quindi andare sempre e comunque di pari passo per capire le cause che hanno portato il problema, quindi per chiarire l’ ipnosi non può e non deve essere considerata una “bacchetta magica” se alla base del disturbo c’è una causa psicologica che va indagata ed elaborata.
4. La terapia delle disfunzioni sessuali
La terapia delle disfunzioni sessuali non può prescindere dalla considerazione del naturale rapporto dialettico tra mente-corpo e tra individuo e sistema. Occorrerà pertanto da un lato agire sull’individuo, ma dall’altro non tralasciare di analizzare il funzionamento della coppia con i suoi eventuali conflitti, ostilità e difficoltà comunicative. Nei casi in cui sia possibile una presa in carico della coppia, la persona portatrice del sintomo viene aiutata non solo a risolvere il problema manifesto ma anche, e soprattutto, ad integrare il nuovo comportamento adattivo nell’ambito della sua relazione affettiva.
Attraverso l’ ipnosi sia per il trattamento dei disturbi sessuali che per altre problematiche donne e uomini possono farsi guidare in un percorso dove ritrovano ciò che temporaneamente hanno smarrito, con la guida del terapeuta che non è mai invasiva ma è sempre pronta e supportiva per ripristinare la qualità della vita del paziente.
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