Vaginismo: Classificazione e Cause dell’Associazione tra Attività Sessuale e Paura

Vaginismo_ classificazione e cause dell'associazione tra attività sessuale e paura

Articolo scritto dal Dr Giorgio Cornacchia

Il vaginismo si può considerare come una risposta condizionata, derivante  dall’associazione tra attività sessuale e paura. E’ un problema grave per molte donne, che  causa non solo dolore fisico ma anche psicologico. Il vaginismo viene definito come un  disturbo sessuale caratterizzato da paura e angoscia della penetrazione, associate a  variabile fobia del rapporto e a una contrazione muscolare riflessa, e quindi involontaria,  dei muscoli che circondano la vagina. Il dolore, generalmente, deriva dalla tentata  penetrazione dell’orifizio vaginale che però risulta serrato. Sarebbe così la paura della  penetrazione stessa a causare il vaginismo. Questo disturbo sessuale interessa  complessivamente circa l’1-2% delle donne in età postpuberale. 

1. Descrizione del fenomeno

Il Vaginismo si caratterizza per una contrazione del muscolo detto “elevatore dell’ano” (o  pubococcigeo). L’attività di tale muscolo è sotto il controllo sia volontario che  involontario, ma sono poche le donne che ne sono consapevoli. Questa sua caratteristica  permette alla donna di contrarlo e rilasciarlo in vari momenti della giornata (come ad  esempio durante la minzione), ed anche durante il coito: la donna può, infatti, rilassarlo  per permettere la penetrazione, o contrarlo ritmicamente durante la stessa per aumentare il piacere suo e del partner. Nelle donne affette da vaginismo ciò non avviene: il muscolo  pubococcigeo è iperattivo, contratto eccessivamente e non risulta controllabile tramite la  volontà individuale. È proprio per questo motivo che i soggetti in esame dichiarano di  avere un vero e proprio “muro” a livello dell’introito vaginale, il quale non rende possibile  la penetrazione.  

2. Cause del vaginismo

2.1 Fattori psico-biologici

Alla base di questa iperattività muscolare e alla paura della penetrazione, si ritrovano  cause differenti, che vanno dalla sfera biologica a quella psicologica e relazionale. Dati  statistici affermano che ben nel 90% dei casi il vaginismo è riconducibile a fattori  psicologici, come l’ansia, e che solo nel restante 10% si possano riscontrare cause  biologiche. Per quanto riguarda le cause inerenti la sfera psichica, esse possono essere  ricondotte a molteplici fattori personali, legati all’ambiente d’origine e alla coppia stessa.  

2.2 L’educazione familiare

La letteratura illustra moltissimi casi di donne che, cresciute in ambienti e famiglie molto  religiose, hanno ricevuto un’educazione rigida e ricchissima di tabù, soprattutto in ambito  sessuale. Ciò, legato anche a una sopravvalutazione della verginità, può favorire l’insorgenza del Vaginismo. Molte donne vaginismiche hanno raccontato di provare grande timore nei confronti di tappe proprie della vita di ogni donna: deflorazione,  gravidanza e parto suscitavano in loro paura, sfociando nella psicopatologia. 

Spesso tale  paura si è visto essere collegata non a esperienze dirette, personali, ma a racconti di terze persone: racconti di amiche o della madre stessa riguardo il primo rapporto, il dolore vissuto e la perdita di sangue seguita possono condizionare l’individuo che non ha avuto  ancora modo di vivere la propria sessualità portandolo a sviluppare fobie e paure. Il ruolo delle figure genitoriali non è riscontrabile solo nel caso di una educazione rigida, ma anche nel momento in cui questi non sono in grado di dare un’educazione adeguata in merito alla sessualità. Può capitare, infatti, che i genitori, anche per ignoranza, non siano capaci di  riconoscere il momento giusto per educare la propria figlia alla sessualità: dare  determinate informazioni a un soggetto non maturo, non pronto per “concepirle”, può portare in lui confusione e paura per un mondo che ancora gli è lontano. In questi casi poi, le informazioni vengono date spesso in maniera distorta, non chiara e senza la terminologia adeguata, creando sentimenti di disagio e vergogna nel soggetto in via di  sviluppo. Rimanendo attenti al periodo della pubertà e dell’adolescenza, ci si deve  soffermare anche sull’importanza delle mestruazioni e soprattutto su come queste vengono vissute dalla ragazza. Alcune vaginismiche affermano, infatti, di avere ricordi negativi in merito a ciò, di ricordare forti dolori, sentimenti di vergogna e commenti negativi. Ciò può portare a vivere negativamente quell’aspetto di sé, arrivando nei casi più gravi alla  negazione della sessualità. 

2.3 Bassa autostima e ansia sociale

Ulteriori fattori legati alla sfera psichica che possono contribuire all’insorgenza del quadro psicopatologico in esame possono essere una bassa autostima e un’ansia sociale, legata anche a episodi in cui si è stati presi ripetutamente in giro. 

2.4 Abuso sessuale

Inoltre, in letteratura sono presenti numerosi dati che sottolineano come il Vaginismo  possa anche essere una diretta conseguenza di un abuso sessuale subito. Infatti, sono molte  le donne con alle spalle vissuti di abuso che soffrono di questo disturbo, anche se la  violenza è stata solo tentata. Le vittime di abuso sessuale infantile hanno spesso  associazioni, flashback e ricordi collegati ad aspetti specifici dell’abuso e ciò si va a riflettere sia sulla risposta sessuale psicologica che fisiologica. Tutto ciò si ripercuote poi  sull’intimità e sull’attività sessuale dell’individuo, le quali vengono vissute con sentimenti  negativi e vengono evitate fino a giungere ai casi di disturbi della sessualità quali il Vaginismo. 

2.5 Dinamiche di coppia

Non bisogna, infine, dimenticare la coppia: spesso, infatti, la “causa” del  disturbo sessuale risiede proprio nelle dinamiche che si vengono a creare all’interno della  coppia stessa. I conflitti irrisolti, ad esempio, rappresentano un elemento di rischio e  predisponente il disturbo sessuale: questi, infatti, possono portare a un graduale rifiuto del  partner, che aggravandosi sempre più, porta alla totale negazione della sessualità nella  coppia. Oltre questi conflitti, causati a volte anche da mancanza di dialogo, confronto e  complicità, la letteratura fornisce interessanti dati i quali mostrano come il denunciato  Vaginismo di lei, mascheri una disfunzione di lui. Spesso la coppia condivide una  simmetrica paura rispetto alla penetrazione: lei ha paura di essere penetrata e lui ha paura  inconsciamente di penetrare. Si stima, a tal proposito, che ben il 32% delle donne  vaginismiche abbia un partner affetto da disfunzioni sessuali: disturbi del desiderio,  disturbi dell’erezione, eiaculazione precoce, sono quelli che più spesso si riscontrano in  queste coppie.

Conclusione

Questa malattia silenziosa e nascosta può andare a inficiare profondamente la vita di una donna o di una coppia. Spesso, come abbiamo visto, dietro cela molti fattori che è difficile affrontare da soli. Se hai questo problema, prenditi cura di te iniziandone a parlare in un contesto privo di giudizio.

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