Articolo scritto dalla Dr.ssa Antonella Masci
In questo articolo cercherò di fare maggior chiarezza su un tema che riguarda la vita sessuale: il Vaginismo. Cercherò di mettere in luce le possibili cause, ma soprattutto i modi per affrontarlo e migliorare la propria intimità.
1. Che cos’è il Vaginismo
Quando parliamo di vaginismo ci riferiamo ad un ricorrente e persistente spasmo involontario della muscolatura del terzo esterno della vagina che interferisce con la penetrazione. Questo causa distress personale e spesso è accompagnato da un evitamento fobico e una paura anticipatoria del dolore. La gravità dipende dall’intensità dello spasmo muscolare, che può raggiungere quattro gradi, e l’intensità della fobia, che può essere lieve, moderata o grave.
2. Il Vaginismo: i sintomi
Nell’ultima edizione del Manuale Statistico Diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM 5) il Vaginismo è stato inserito, insieme alla Dispareunia (Dolore nel Rapporto Sessuale nell’uomo o nella donna), sotto la voce di Disturbo del Dolore Genito-Pelvico e della Penetrazione (DGP-P).
Questo rientra nella categoria delle Disfunzioni Sessuali femminili e, secondo il DSM 5, è caratterizzato dalla presenza persistente e ricorrente di uno o più dei seguenti problemi:
- Incapacità di avere una penetrazione vaginale; questa difficoltà può presentarsi sia durante il rapporto sessuale sia in altre situazioni che prevedono penetrazione, come ad esempio visite ginecologiche o l’utilizzo dell’assorbente
- Marcato dolore pelvico e vaginale durante il rapporto o i tentativi di penetrazione vaginale; in alcuni casi il dolore può perdurare anche dopo la fine del rapporto o essere presente durante la minzione.
- Marcata paura e ansia per la penetrazione vaginale o per il dolore pelvico e vaginale prima, durante o come risultato della penetrazione vaginale; questa paura è molto diffusa tra le donne che hanno provato regolarmente dolore durante il rapporto e in alcuni casi può portare a un marcato evitamento di situazioni sessuali o intime.
- Marcata tensione e indurimento dei muscoli pelvici durante i tentativi di penetrazione vaginale.
- I sintomi sono protratti come minimo per circa 6 mesi.
- Il problema causa disagio clinicamente significativo o impedimenti.
- La disfunzione sessuale non è meglio spiegata da un altro disturbo e non dovuto esclusivamente agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o a condizione medica generale.
3. Vaginismo: le cause
Le cause possono avere origine organica o psichica.
Il principale ostacolo fisico che si riscontra nel Vaginismo Primario, ossia presente fin dall’inizio della vita sessuale, è un imene particolarmente fibroso e rigido quindi difficile da dilatare.
Può essere conseguenza di sindromi rare o esiti cicatriziali di traumi genitali accidentali o provocati.
Nel Vaginismo Secondario, invece, la contrazione muscolare che rende dolorosa o impossibile la penetrazione compare successivamente. Questo può essere conseguenza di variazioni ormonali (menopausa e puerperio), infezioni, effetti collaterali di farmaci (terapie oncologiche o contraccettive), conseguenze di interventi chirurgici o formazione di aderenze o cicatrici in seguito a endometriosi o alla sindrome del colon irritabile.
Tra le cause psichiche si distinguono quelle intrapsichiche da quelle relazionali.
Le prime sono facilmente riscontrabili in storie di abuso sessuale o emotivo, sintomi ansiosi o elementi culturali che associano la sessualità a stimoli negativi.
Tra le cause relazionali emergono spesso difficoltà di comunicazione con il partner o diverso desiderio sessuale.
4. Come superare il vaginismo
- Il primo passo per superare il vaginismo è parlarne e affrontare il problema. È importante che tu coinvolga anche il tuo partner.
- Rivolgiti al personale specializzato che in seguito ad una diagnosi appropriata saprà indicarti le soluzioni più adatte alle tue esigenze.
- Se viene riscontrata una causa organica, è bene ricorrere all’aiuto farmacologico sotto indicazione del medico curante.
- Dopo aver consultato un medico ed escluso le cause fisiche, puoi attuare strategie che aiutano il rilassamento muscolare. Il Training Autogeno si è rivelato un approccio utile in quanto aiuta a riacquisire consapevolezza dei propri livelli di somatizzazione dell’ansia e a modularli gradualmente.
Altre forme di riabilitazione più semplici sono lo stretching che favorisce l’allungamento del muscolo, l’automassaggio e la fisioterapia.
5. Come curare il Vaginismo con la terapia psicologica
5.1 Terapia Cognitivo Comportamentale (CBT)
La CBT per il vaginismo consiste in un programma di rilassamento con esercizi specifici per rilassare i muscoli che circondano la vagina e la sua desensibilizzazione sistematica. Contemporaneamente si lavora anche sull’elemento fobico.
5.2 Terapia Sistemico Relazionale
Privilegia l’analisi della relazione di coppia (dalla sua formazione a come si è “strutturato” il legame nel tempo). L’obiettivo terapeutico è quello di ricostruire un nuovo rapporto della coppia in modo che raggiunga una sua autonomia.
5.3 Terapia Psicodinamica
Si focalizza sulla possibile collusione di coppia nel mantenimento del sintomo, l’analisi dei potenziali vantaggi secondari dello stesso. Si effettua un supporto psicoemotivo ad entrambi i partner nel momento in cui ci si avvicina alla fase più delicata della terapia, quella del rapporto sessuale completo (Kaplan, 1982).
5.4 Mindfulness
È una pratica meditativa che ha lo scopo di focalizzare l’attenzione nel “qui e ora”, quindi nel presente. Questo esercizio aumenta la consapevolezza corporea e favorisce il rilassamento, abbassando notevolmente i livelli di stress e di ansia.
Conclusioni
Il Vaginismo può creare un disagio che parte dalla propria sfera intima e si diffonde fino alla vita di coppia.
Consultare uno Psicologo esperto, anche in presenza di un problema organico, può aiutarti a trovare della soluzioni che migliorino la qualità della vita e ti aiutino a vivere la sessualità con maggiore serenità.
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