Violenza Intrafamiliare: Perché Succede e Quali Sono le Ripercussioni Psicologiche?

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Articolo scritto dalla Dr.ssa Camilla Serena

1. La famiglia: un sistema complesso

La famiglia rappresenta un sistema complesso dove entrano in gioco aspetti affettivi positivi (il rispetto, l’amore, la condivisione, etc.) e aspetti affettivi negativi (odio, controllo, sopraffazione, mancanza di rispetto, etc.). Anche i ruoli dei membri della famiglia influiscono sull’emergere di conflitti fino ad arrivare a violenze fisiche e psicologiche, come il modello di dominanza da un lato, e il modello di sottomissione dall’altro. Ma la violenza familiare non è solo una conseguenza di conflitti tra i vari componenti della famiglia, quanto, piuttosto, il frutto e lo “sfogo” di insoddisfazioni, frustrazioni, trascuratezza, tensioni e rabbia che ognuno di loro si porta con sé. Gli adulti provengono da una vita prematrimoniale e da una famiglia di origine da cui hanno appreso degli schemi mentali che caratterizzano il modo di vivere e di affrontare le esperienze successive. 

2. Visibile e non più privata

La violenza intrafamiliare, a differenza di prima, è diventata pubblica e non più un problema privato all’interno delle quattro mura domestiche. Questo perché? Innanzitutto, rispetto a prima, c’è un’assistenza maggiore per i singoli membri della famiglia (madri o padri con problemi di dipendenze, ragazze-madri, disagi psicologici etc..) e ci sono più servizi socio-assistenziali e sanitari che intervengono a supporto della famiglia con una maggiore capacità di ascolto del problema. Il secondo motivo è che il modello familiare patriarcale è meno presente al giorno d’oggi e questo permette una minore riservatezza dei  problemi di una certa gravità. Anche il diverso approccio culturale negli anni 80 e, una nuova cultura giuridica ha permesso di sensibilizzare maggiormente i problemi della famiglia e dei minori, violenza sessuale (n.66 del 1966) , la legge contro la pedofilia (n.258 legge del 3 agosto del 1998) ,le due leggi in tema di allontanamento dalla casa familiare ( n. 149 del 2001) e di ordini di protezione (n.154 del 2001), così  come altre, dove vengono applicate eventuali sanzioni dal momento in cui viene fatta una denuncia.

3. Violenza psicologica e violenza fisica

La violenza fisica è quella più  visibile  dove direttamente e indirettamente vengono coinvolti anche i minori oltre che l’adulto. Molte volte è la conseguenza di fragilità  e di difficoltà personali dei singoli componenti dove discussioni, frustrazioni, ruoli , difficoltà economiche, disagi psicologici si riversano all’interno del nucleo.  Sempre più diffusa e, ormai riconosciuta, è la violenza assistita nei riguardi dei minori. Essa viene definita come  “ il fare esperienza da parte del bambino/a di qualsiasi forma di maltrattamento, compiuto attraverso atti di violenza fisica, psicologica, sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulti e minori” ( Cos’è la violenza assistita e quali le conseguenze sui bambini | Save the Children Italia)

La violenza psicologica è più invisibile e di conseguenza meno riconosciuta ed è più silenziosa. La presenza di  aspetti di inadeguatezza, bassa autostima ,  relazioni di attaccamento ambivalente e, di conseguenza, l’insorgere di dipendenza affettiva, sono dei precursori dell’instaurarsi di ruoli ben definiti tra prevaricazione e sottomissione.  La violenza psicologica diventa sempre più penetrante e comporta : minacciare, insultare,  umiliare, attaccare l’identità e l’autostima, isolare e impedire di creare relazioni con gli altri,  essere sbattuti fuori casa o essere rinchiusi in casa.     

4. Conseguenze psicologiche

Le conseguenze psicologiche possono essere molto gravi. Possono insorgere problemi di salute a breve e a lungo raggio. Si possono sviluppare disagi e problemi di tipo psichico come ansia e paura eccessive e invalidanti nella vita quotidiana, perdita di autostima, senso di impotenza e depressione, autocolpevolizzazione e intensa paura per i propri figli e sulle loro ripercussioni, disturbi psicologici o/e del comportamento.

Per quanto riguarda la violenza assistita le conseguenze sul minore possono essere: 

  1. Impatto sullo sviluppo neuro-cognitivo del bambino con difficoltà di deficit cognitivi, emotivi e riguardanti l’autostima.
  2. Impatto sul comportamento: sensi di colpa (vissuto come vittima indiretta), tristezza, paura costante, rabbia e senso d’impotenza. Questo può provocare alienazione, impulsività, disturbo della condotta e/o problemi di concentrazione. Come ripercussioni a lungo raggio possono esserci disturbi alimentari, tendenze suicidarie,  disturbi del sonno e depressione. 

La violenza intrafamiliare è ormai un argomento ampiamente discusso e oggetto di attenzione. Ci sono ancora  degli aspetti da migliorare come ad esempio una rete di intervento sempre più funzionale. E’ molto importante non interrompere i rapporti con i familiari o con amici/conoscenti fuori dal nucleo e, chiedere aiuto soprattutto a tutela dei minori presenti, anch’essi altrettanto vittime.

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