Zoofobia: la paura degli animali e come superarla

Zoofobia_ sintomi, cause e cura

Articolo Scritto dalla Dr.ssa Martina Rosa

Nel presente articolo verrà approfondita la zoofobia, ossia la paura degli animali, e ne verranno discussi sintomi, cause e cura, andando a spiegare anche la terapia psicologica che principalmente se ne occupa.

La zoofobia è la paura, spesso del tutto irrazionale, degli animali o di una particolare specie di animali. Alcuni esempi di zoofobie specifiche sono: entomofobia (paura degli insetti), aracnofobia (paura dei ragni), scolecifobia (paura dei vermi), cinofobia (paura dei cani), ofidiofobia (paura dei serpenti), ailurofobia (paura dei gatti), ranidafobia (paura delle rane), musofobia (paura dei topi), mottefobia (paura delle falene), ornitofobia (paura degli uccelli), belneofobia (paura delle balene), apifobia (paura delle api).

Questi animali, se oggetto di fobia, nell’individuo zoofobico potrebbero far emergere sensazioni di forte ansia e paura oppure potrebbero scatenare sensazioni di disgusto.

Le reazioni istintive principali sono la fuga (allontanamento immediato dall’elemento di paura) o la sensazione di inerzia (non riuscire a muoversi rimanendo, pertanto, nella stessa posizione). Spesso gli individui con zoofobia evitano tutte quelle situazioni che potrebbero esporli al contatto con l’animale temuto. Queste condotte si definiscono “condotte di evitamento” e possono essere più o meno invalidanti a seconda della diffusione e delle possibilità di incontro con gli animali e con le situazioni temute e aumentano nel tempo la paura stessa poiché non consentono di esporsi all’oggetto della paura e, pertanto, di ridurla o di eliminarla del tutto. Di conseguenza, la zoofobia, o paura per gli animali, può divenire invalidante quando sono frequenti le occasioni di contatto con lo stimolo. Ad esempio, il funzionamento sociale dei pazienti con la fobia dei piccioni è limitato dalla necessità di evitare piazze, strade o luoghi dove abitualmente sono presenti questi animali.

Solitamente la fobia non è determinata dall’animale in sé, ma dalle conseguenze spaventose che la persona zoofobica immagina possano derivare dal contatto con esso. Le persone zoofobiche hanno spesso la consapevolezza che il pericolo è minimo o inesistente, ma ciò non riduce la loro paura. Inoltre, solo il pensiero di un possibile contatto con l’animale temuto scatena una risposta ansiosa automatica di intensità pari a quella che si avrebbe nel caso che le conseguenze immaginate fossero reali. 

Di seguito analizzeremo i sintomi, le cause e le cure della zoofobia per conoscerla meglio. 

1. Sintomi della Zoofobia

sintomi della zoofobia, come già affermato precedentemente, potrebbero presentarsi non solo quando l’individuo deve affrontare l’oggetto delle sue paure, ma anche quando lo pensa. I sintomi più comuni di tale fobia sono: tachicardia, sensazione di vertigini, sensazione di svenimento, rimanere congelati nella stessa posizione, respiro affannoso, sensazione di soffocazione, tremori, secchezza della bocca, disgusto, attacchi di panico.

2. Cause della Zoofobia

Per quanto riguarda le cause, la fobia degli animali o zoofobia deriva prevalentemente da un’esperienza negativa avvenuta durante l’infanzia che coinvolge l’animale o gli animali oggetto della paura. La paura deriva, quindi, da un apprendimento sbagliato nei confronti di qualcosa, per cui si associa un pensiero di timore ogni volta che si ha a che fare con l’oggetto fobico, con un meccanismo noto in psicologia come condizionamento classico. In alcuni casi, la paura si risolve da sola senza alcun trattamento specifico. In altri casi, la fobia persiste per tutta la vita limitando il funzionamento dell’individuo e necessita, di conseguenza, di un intervento psicologico appropriato.

Per i soggetti zoofobici può essere consigliato approfondire la conoscenza della loro paura (possono ad esempio fare ricerche, vedere documentari, leggere studi scientifici riguardo all’animale temuto), misurare la loro paura (possono infatti valutare fino a quanti metri di distanza riescono ad avvicinarsi all’oggetto fobico, senza tuttavia mettersi alla prova rischiando di avere attacchi di panico) e possono anche evitare di parlare eccessivamente della loro zoofobia (parlarne eccessivamente darebbe una gran rilevanza a tale fobia, rinforzandola).

3. Cura della paura degli animali 

Per quanto riguarda la cura, la zoofobia si cura intraprendendo un percorso di terapia psicologica; infatti, come già accennato precedentemente, se la paura persiste per lungo tempo ed è un ostacolo per il normale svolgimento delle attività quotidiane e quindi per il funzionamento dell’individuo zoofobico è importante intraprendere un percorso di terapia psicologica.

In particolare, è consigliata la terapia cognitivo-comportamentale, la quale si avvale di metodi di esposizione, di metodi di desensibilizzazione, di tecniche per affrontare l’ansia (ad esempio: rilassamento progressivo muscolare di Jacobson, training autogeno, mindfulness) e di tecniche come l’ABC e la ristrutturazione cognitiva. Gli strumenti utilizzati dalla terapia cognitivo-comportamentale hanno un’importante e solida base scientifica; infatti, la loro validità è ampiamente conferma da un gran numero di studi. Nei casi più gravi, una cura con farmaci può essere utile nelle prime fasi della terapia. 

Conclusione

In questo articolo è stato affrontato il tema della zoofobia, andando ad analizzare cos’è tale fobia, i suoi sintomi, le sue cause e la cura psicologica maggiormente consigliata. Pertanto, si può affermare che il trattamento più efficace per la zoofobia risulta essere la terapia cognitivo comportamentale, la quale è finalizzata a interrompere il circolo vizioso delle soluzioni fallimentari e a controllare l’ansia e a gestire la paura. In questo modo si abbandoneranno i vecchi pattern e si apprenderanno nuovi metodi di valutazione della pericolosità.

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